Egalité Onlus e Legambiente hanno chiesto al governo italiano di riconoscere l’equivalenza delle sedie a rotelle alle bici elettriche, allo scopo di ridurre ulteriormente le barriere
Con un comunicato congiunto, Egalité Onlus e Legambiente hanno chiesto al governo italiano di riconoscere l’equivalenza delle sedie a rotelle alle bici elettriche. Lo scopo è di ridurre maggiormente le barriere architettoniche per i disabili, anche attraverso un limite di velocità diverso. Le due associazioni, si legge, motivano la richiesta così: “l’incapacità delle persone con disabilità a pedalare non può giustificare una discriminazione nei loro confronti. Alla mobilità personale dei disabili non si rinuncia“.
Lunga è ancora la strada per un maggior riconoscimento dei diritti dei disabili. I marciapiedi italiani sono ancora colmi di ostacoli, a partire dai gradini privi di scivoli che costellano le città; gradini che sono pericolosi per le sedie a rotelle. Ma non si tratta solo del problema di procedere individualmente: il problema delle barriere è spesso da allargare anche al trasporto pubblico, che può risultare inaccessibile per mancanza in particolare di pedane e ascensori, pure nelle metropolitane. Secondo il comunicato “l’85% delle stazioni di Rete Ferroviaria Italiana è inaccessibile” per i disabili.
Una buona soluzione per migliorare l’autonomia e la mobilità personale dei disabili in Italia sarebbe, secondo le richieste poste alla politica, l’equiparazione tra propulsione alle sedie a rotelle e bici elettriche. “I motorini elettrici da collegare alle sedie a rotelle rappresentano oggi una risorsa essenziale per consentire agli oltre 100 mila disabili motori in Italia di muoversi con un apprezzabile livello di autonomia e compensare i deficit di accessibilità dell’ambiente esterno. Tali motorini possono venire forniti dalle ASL in alternativa alle carrozzine elettriche. E ben si prestano al trasporto inter-modale, grazie a peso e ingombro limitati che ne consentono il carico su altri mezzi“.
In Italia sarebbero stati consegnati, negli ultimi anni, almeno 12 mila motorini elettrici da agganciare alle sedie a rotelle dei disabili, le cui prestazioni stradali sono del tutto analoghe a quelle delle biciclette elettriche. Un numero imponente. Le velocità variano tra i 20 e i 48 km/h circa. Una bella differenza per chi non ha facilità ad acquistare, a proprie spese, un’auto attrezzata con gli appositi dispositivi di guida. Attualmente questo tipo di sedie a rotelle con motore sono classificate come dispositivi medici riconosciuti equivalenti a carrozzine elettriche’. Secondo le norme vigenti, i motorini non dovrebbero però superare una velocità di 6 km/h, dovendosi altrimenti qualificare come ‘veicoli’, ai sensi del Codice della Strada.
La richiesta è di permettere una maggiore velocità, con un innalzamento fino a 25 km/h, ai mezzi per disabili. “La lentezza li espone al pericolo di venire investiti ogni qualvolta, per stato di necessità, debbano muoversi su strada poiché il marciapiede risulti impraticabile. Nel mondo reale, alcune migliaia di paraplegici e tetraplegici in Italia conducono su strada veicoli atipici con motore elettrico, in una situazione di limbo legislativo, sotto compassionevole tolleranza delle autorità che vigilano le strade. Sedie a rotelle ‘intelligenti’ dotate di sistema di frenata integrale devono venire ammesse a maggiori prestazioni, per assolvere alle esigenze di vita e di trasporto quotidiano“.
Da FormulaPassion.it-9 ore fa
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