“Una altissima percentuale di fermate in ambito urbano, sub-urbano ed extraurbano non ha ancora le caratteristiche costruttive previste dalle normative vigenti”
Il 13 novembre scorso si è tenuto in Prefettura l’ultimo di una serie di incontri avviati già da diversi mesi che ha visto come argomenti principali accesso e trasporto pubblico di persone con disabilità motorie, adeguamento in sicurezza degli impianti di fermata autobus anche del Codice della strada, sicurezza e tutela dei lavoratori, manovre di avvicinamento degli autobus in fermata con situazioni di criticità soprattutto nelle vicinanze di diversi plessi scolastici dovuta alla altissima affluenza di studenti. Presenti all’incontro il Capo di Gabinetto della Prefettura, Azienda della Mobilità (Amr), Comune di Ravenna, le parti sindacali (Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Usb) e Start Romagna.
“Parti sindacali che da sempre si adoperano per riuscire a ottenere un sistema che tuteli le categorie più deboli, ma anche a tutela del personale che le deve trasportare – specificano i sindacati – L’accesso al servizio da parte di utenti diversamente abili è regolamentato da norme Italiane ed Europee, dal Codice della strada e da norme sugli impianti di fermata per la salita e la discesa delle carrozzine ai fini della sicurezza, e infine anche da regolamenti interni (ordini di servizio) Start Romagna. Per ciò che concerne gli impianti di fermata, si rileva che una altissima percentuale di queste in ambito urbano, sub-urbano ed extraurbano non abbia ancora le caratteristiche costruttive previste dalle normative vigenti. Per renderle perciò adeguatamente sicure all’utilizzo da parte di utenti con disabilità motorie (in sedia a rotelle) è necessario intervenire in maniera strutturale. Sottolineiamo che la fermata citata negli articoli dei giorni scorsi non è idonea, e comunque l’utente è salito a bordo e ha raggiunto la destinazione voluta”.
“Nell’occasione dell’incontro erano presenti anche i responsabili di Start Romagna “almeno fisicamente” – continuano i sindacalisti – Con l’impegno di riaggiornarsi periodicamente, si è condivisa con gli enti la volontà di sistemare, compatibilmente alla disponibilità di bilancio, diverse fermate e di renderle così adeguate all’utilizzo da parte di persone con disabilità motoria. La sicurezza del viaggio si ottiene mettendo il lavoratore nelle condizioni di svolgere la propria mansione senza esporre a rischi sé stesso o l’utenza, non costringendolo a compiere azioni per le quali non sia formato e specializzato. I corsi che Start Romagna ha somministrato ai lavoratori riguardanti le disabilità non sono formativi ma informativi, considerando che il formatore messo a disposizione da Start Romagna era abilitato alla sola formazione per la sicurezza sul lavoro (81/2008), che nulla ha a che vedere con procedure contenenti indicazioni per la movimentazione e assistenza di una persona con disabilità; a dimostrazione di questo, il formatore ha riprodotto un video di Start Romagna e si è limitato a consegnare ai lavoratori un opuscolo con descritte alcune manovre, peraltro non attuabili in fermate non idonee. Siamo convinti che gli enti e Start Romagna debbano scusarsi con l’utenza tutta per l’inerzia espressa nel dare risposte, per la mancanza di reattività riguardo la tutela di disabili e lavoratori, non adeguando i primi le fermate e Start Romagna non definendo un protocollo serio di comportamento che metterebbe il personale nella condizione di lavorare con regole certe. Appare desolante invece come, nonostante vi sia un tavolo aperto sulla sicurezza presso la Prefettura di Ravenna, con lavori di implementazione di adeguamento degli impianti di fermata da parte degli enti e nostre proposte già accoglibili, Start abbia agito in maniera impropria e sia arrivata a demonizzare e a scaricare le responsabilità di questa situazione al solo personale viaggiante, che da sempre nonostante le tante difficoltà infrastrutturali cerca di operare nel migliore dei modi e spesso a suo rischio e pericolo. Vorremmo poter chiarire direttamente con gli interessati che non vi è intenzione alcuna di recare danno a nessun utente, tantomeno di negare loro il diritto alla mobilità, e di far comprendere a quali molteplici responsabilità è sottoposto l’autista”.
Da RavennaToday-14 feb 2020
Lascia un commento