Solo una scuola su quattro è a norma antisismica, mentre il 70 per cento non ha certificazione di agibilità. E, secondo i dati Ares, gli impianti antincendio sono revisionati solo in una scuola su dieci
Edifici datati e senza certificazione antisismica, antincendio e d’agibilità. Nella stragrande maggioranza dei casi manca anche la certificazione del collaudo statico e dell’impianto elettrico. Circa un terzo, inoltre, ha barrire architettoniche. È la fotografia che emerge dall’analisi Cgil su dati Ares, l’Anagrafe edilizia scolastica Sicilia, e “Scuole in chiaro”.
Solo il 25 per cento degli edifici è antisismico
Nonostante la maggioranza degli edifici, tremila e 700 su un totale di quattromila 173, si trovi “in zona sismica di livello 1 e 2”, le maggiori per il rischio di terremoti, il 75 per cento degli edifici scolastici statali in Sicilia, ovvero duemila e 913 strutture, non è costruito con norme antisismiche. Nell’ottanta per cento dei casi inoltre (tremila e 82), non si è neanche provveduto ad adattarle non essendo in possesso di verifica sismica. Un dato che, come sottolineato da Mario Ridulfo, segretario regionale della Fillea Cgil, è ancora più allarmante se si considera come, “nonostante la verifica antisismica sia obbligatoria, non lo è paradossalmente l’intervento” .
Manca l’agibilità nel 70 per cento dei (vecchi) plessi
L’elenco delle mancanze è però ancora lungo: il 70 per cento non ha la certificazione di agibilità. Dei 498 in possesso della certificazione antincendio solo il 10 per cento ha il nulla osta provvisorio. E inoltre, il 37 per cento degli edifici (mille e 551) non ha la certificazione per gli impianti elettrici. E in quasi 400 edifici, il 9 per cento, è ancora presente dell’amianto da rimuovere. Gli edifici scolastici presi in considerazione nell’analisi di Cgil sono solo quelli statali in quanto rientrano nella legge 23 del 1996. Di questi, il 19 per cento pari a 773, dipende dalle province, ma maggior parte, l’81 per cento ovvero 3400 edifici, è invece legato ai Comuni. Mille e 489 sono stati edificata dopo il 1975, mentre dei restanti duemila 684, ben 350 sono antecedenti al 1945. E di 478, evidenziati come “non censiti” nello studio, non si conosce la data di fabbricazione.
Zero accessibilità in oltre mille edifici
Non va
meglio per quanto riguarda l’accessibilità, con mille e 443 edifici con
barriere architettoniche che ne impediscono l’accesso ai diversamente abili. E
sulla situazione ” Non c’è la percezione che si muova molto, a fronte di
finanziamenti comunque cospicui”, secondo Fabio Cirino, segretario della Flc di
Palermo. Per lo studio della Cgil sono 72 le scuole “molto problematiche” di
cui 28 nella sola Palermo, 13 a Trapani e 7 a Catania e Ragusa. Nel piano
triennale della Regione è stimato un fabbisogno di 150 milioni a cui si
aggiungono i fondi dei patti per le città metropolitane, 15 milioni per
realizzare due grandi poli scolastici a Palermo, 16 milioni per Messina e 9,2
per Catania. Una situazione per la quale Alfio Mannino, segretario
generale della Cgil Sicilia, annuncia “un’iniziativa
vertenziale a tappeto. Intanto chiediamo alla Regione una verifica sul piano
triennale, lo sblocco delle risorse, la verifica della effettiva agibilità
degli edifici dove manca la certificazione”. Adempimenti che però non potranno
essere completati finché “resterà il vuoto al vertice dell’ufficio scolastico
regionale”, conclude il segretario Cgil.
Da FocuSicilia-8 ore fa
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