L’associazione Articolo Tre Varese ha lanciato #disabileperungiorno, una campagna per coinvolgere gli amministratori locali di Varese in un progetto contro le barriere architettoniche. L’obiettivo è diventare virali e vincere la battaglia di civiltà.
VARESE. La battaglia contro le barriere architettoniche si combatte
trasformando tutti in disabili per un giorno. Anche gli amministratori
pubblici, a partire dai sindaci. «Siamo convinti sia il modo più efficace per
rendersi effettivamente conto delle difficoltà che i portatori di handicap
incontrano muovendosi nelle nostre città».
Lo spiega Emanuela Romeo, dell’associazione Articolo Tre Varese, nel lanciare
la nuova campagna di sensibilizzazione rivolta principalmente agli
amministratori pubblici della provincia di Varese. «Sono loro che per primi
vorremmo coinvolgere, chiedendogli di fare un giro in carrozzina per gli uffici
pubblici e il centro dei paesi che amministrano. Gli chiediamo di essere
disabili per un giorno, per comprendere davvero dove e quali siano le barriere
architettoniche».
Il sindaco di Casciago, Mirko Rieto, ha già aderito all’iniziativa e
«nonostante credesse di essere a norma con i servizi igienici del Comune,
piuttosto che con le rampe di accesso agli uffici pubblici, ha potuto rendersi
conto che non è realmente così. Sono piccolezze, ma anche un minuscolo gradino
per noi impercettibile, per chi si muove in sedia a rotelle un vero e proprio
ostacolo, una barriera».
L’associazione vorrebbe coinvolgere anche il primo cittadino di Varese e anche
altri primi cittadini del territorio: «Per questo stiamo ora chiedendo l’aiuto
di tutti con una campagna social che speriamo diventi virale».
Per partecipare basta fare un cartello come quello che vedete in foto, farsi
una foto e pubblicarlo sui vostri profili social con gli hashtag
#disabileperungiorno e #perchiedisabiletuttiigiorni. «L’obiettivo è diventare
virali e far sì che gli amministratori locali possano ascoltarci. In primavera
infine, faremo una giornata da disabile per un giorno rivolta a tutti i
cittadini. Andremo in piazza, magari una centrale di Varese, per proporre
percorsi da affrontare in maniera giocosa ma con una disabilità. Si potrà cioè
provare a muoversi come i non vedenti, i sordi o i disabili in carrozzina».
di Valentina Fumagall da Varese Noi del 14.02.2020
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