Oscar De Pellegrin analizza alcuni dei problemi di Belluno: «Tanti tavoli aperti in passato senza trovare soluzioni».
BELLUNO. Ci sono argomenti che non smettono mai di essere attuali, come i
problemi che quotidianamente fanno tribolare le persone con disabilità, dal più
dignitoso diritto alla mobilità ostacolato da barriere in ogni dove e di ogni
tipo, alla più impellente necessità di andare in bagno, che spesso e volentieri
non può essere assolta né nei bagni pubblici né nei locali privati per
disservizi, chiusure, sporcizia, impossibilità all’accesso o ancora, come nel
caso di molti bar e ristoranti, la totale assenza di servizi dedicati.
Lo sa bene Oscar De Pellegrin, atleta paralimpico nonché presidente
dell’associazione Assi che per varie, numerose ragioni deve frequentare con
assiduità la città di Belluno, affrontando regolarmente problemi come l’assenza
di parcheggi gialli liberi, la presenza di barriere architettoniche anche in
nuove edificazioni o ristrutturazioni, o ancora la ricerca spasmodica di bagni
accessibili.
Una soluzione è alla portata di tutti: l’affissione di appositi adesivi fuori
dalle porte dei locali a norma per le persone con disabilità, in modo da non
costringerle a girare come trottole alla ricerca di una soluzione.
«Il problema sicuramente non riguarda solo Belluno, ma qui ha più peso visto
che si tratta del capoluogo e che ha un maggiore giro di persone, come anche di
turisti», afferma De Pellegrin, «ecco perché il ragionamento sui servizi alle
persone con disabilità assume un peso ulteriore. Alle volte basterebbero
piccoli accorgimenti per farci sentire più a nostro agio ma forse anche qui
manca la sensibilità, che andrebbe stimolata sicuramente attraverso la
mediazione dell’amministrazione comunale».
L’arciere bellunese pensa anche a tutti quei tavoli aperti in passato sul tema
delle barriere architettoniche e sull’inclusione, «l’ultimo dei quali riunito
due volte un paio di anni fa e poi rimasto in sospeso, senza dare un vero
contributo all’adeguamento inclusivo della città. Io mi metto a disposizione
per far parte di un tavolo permanente».
Oltre alla questione dei servizi igienici c’è anche il tema dei parcheggi
gialli, non sempre facile da comprendere: «I nostri stalli sono riservati a
persone con vari tipi di disabilità, non sempre legata a riduzione della
capacità di deambulazione o movimento. Sarebbe un’idea quella di prevedere
diversi tipi contrassegni in base al tipo di necessità, in modo da dare la
precedenza a chi, per motivi contingenti come la presenza di una carrozzina,
necessita di parcheggiare negli spazi dedicati perché non potrebbe farlo
altrove». Il tema è molto caro all’amministrazione, che raggiunta durante una
seduta di giunta con un messaggio, ha risposto che «siamo in una fase di
passaggio delle competenze tra l’ufficio edilizia e quello dedicato al sociale.
Siamo dispiaciuti se c’è stato un rimpallo, ci informeremo su quanto accaduto».
Non c’è un episodio specifico, ma un bisogno diffuso di società più inclusiva e
servita possibile, senza distinzioni.
di Francesca Valente da Corriere delle Alpi del 20.02.2020
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