Accesso ancora vietato in molti luoghi del centro per chi è costretto a muoversi su una carrozzella L’assessore Verna: «Convocheremo i titolari delle attività per convincerli a mettere gli scivoli».
TERAMO. A cinque anni dalla “passeggiata solidale” in centro, la mappa delle
barriere architettoniche in città non è cambiata di una virgola o quasi.
L’iniziativa organizzata dall’associazione “Carrozzine determinate”, che nel
2015 fece vivere agli allora amministratori comunali l’esperienza di non
potersi muovere con le proprie gambe tra uffici e attività commerciali del
centro storico, evidenziò un’emergenza per nulla superata. Le immagini degli
innumerevoli punti critici per l’accessibilità dei disabili agli spazi pubblici
dimostrano senza possibilità di equivoci che poco o nulla è stato fatto nel
quinquennio appena trascorso che ha visto alternarsi due amministrazioni
comunali di segno politico opposto.
NIENTE SCIVOLI. In alcuni casi basta un dente di pochi centimetri sulla soglia
di un bar o di una farmacia per renderli inaccessibili a chi deve spostarsi in
carrozzina. Per capire che non si tratta di casi sporadici o minoritari è
sufficiente osservare gli ingressi delle attività del centro: gli ostacoli sono
in pratica dappertutto. A quasi nulla è servito uno dei rari provvedimenti
adottati dal Comune dalla “passeggiata solidale” in poi per incentivare
l’eliminazione di queste barriere anche minime. L’esenzione dal pagamento della
tariffa di occupazione del suolo pubblico per i titolari dei negozi che
installano gli scivoli non ha prodotto effetti significativi. «Il Comune non
può porre obblighi in questo senso a carico dei commercianti», spiega
l’assessore alla pianificazione dell’abbattimento delle barriere
architettoniche Maurizio Verna, «perché la legge impone la piena accessibilità
solo in caso di nuove realizzazioni, cambi di destinazione e ristrutturazioni
molto consistenti». Nonostante le carenze normative l’amministrazione
convocherà a breve i titolari delle attività interessate per sollecitare
l’installazione degli scivoli. «Se anche questa iniziativa non risulterà
efficace», assicura l’assessore, affiancato dal disability manager del Comune
Giuseppe Ciprietti, «adotteremo altre soluzioni per ottenere il risultato».
UFFICI VIETATI. Non va meglio in altri spazi pubblici. Le barriere restano
pressoché intatte in uffici e scuole. «Dopo l’insediamento della nuova
amministrazione qualcosa è stato comunque fatto rispetto al nulla del passato»,
tiene a precisare Verna che ricorda i 177mila euro messi in bilancio per la
prima volta l’anno scorso per eliminare gli ostacoli negli edifici scolastici.
La somma stanziata consentirà d’intervenire nelle strutture di via Diaz, alla
Michelessi, alla D’Alessandro, a Villa Vomano e alla Serroni di San Nicolò. «I
lavori partiranno tra la parte finale dell’anno scolastico in corso e le
vacanze estive», annuncia l’assessore, «ma altri progetti saranno finanziati
nei prossimi mesi». Più complessa sarebbe, invece, l’eliminazione della barriera
all’ingresso della sede del Comune in via Carducci. Per l’amministrazione si
tratta di un intervento necessario anche perché dal forte significato
simbolico, ma a quanto pare comporta accorgimenti tecnici e costi molto
impegnativi.
LA MAPPA. L’eliminazione sistematica delle barriere dove comunque passare
tramite il varo dell’apposito piano. «Abbiamo avviato la procedura per stilarlo
superando l’inerzia della passata amministrazione», puntualizza Verna,
«ripartendo dall’esame della situazione con gli uffici competenti dell’ente».
Nei prossimi giorni si terrà una riunione operativa, ma la definizione del
piano comporterà anche il coinvolgimento di competenze esterne. «Ci rivolgeremo
agli ordini di architetti, ingegneri e geometri», conclude l’assessore, «per
verificare sul campo le barriere esistenti, censirle e programmare il loro
abbattimento». Qualcosa si sta muovendo, insomma, ma per ora l’accessibilità a
esercizi pubblici e uffici resta una buona intenzione.
di Gennaro Della Monica da Il Centro del 07.03.2020
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