La “settimana bianca” è possibile grazie al Rotary club Asiago, sostenuto dal Distretto, e alla grande preparazione degli specialisti altopianesi.
ASIAGO. C’è chi li considera degli angeli, ma loro, i
maestri di sci dello Spav Team Altopiano, preferiscono essere chiamati solo
Marco, Carlo, Ilaria, Giulia, Manu, Denis o Stefano. Sono loro i
“magnifici sette”, a cui si aggiungono in supporto altri maestri
altopianesi oltre che carabinieri e forestali, che riescono a far sciare
ragazzi e giovani colpiti da disabilità motorie gravi, con forti difficoltà
neuro-sociali o colpiti da deficit cognitivo come autismo o sindrome di Down.
«Solo loro riescono a far sciare ragazzi in carrozzina o con deficit – afferma
Barbara Campassi, vicepresidente dell’ANFFAS di Acqui Terme, di recente sulle
piste del Kaberlaba con tredici ragazzi -. Veniamo da quattro anni proprio per
questi maestri particolarmente preparati: sanno trattare con tutti e riescono a
mettere in piedi anche chi è costretto in carrozzina. I ragazzi poi li adorano
e dopo una settimana la loro autostima aumenta, permettendoci di proseguire con
altre attività per mesi senza riscontrare resistenze». Un riconoscimento che fa
ancora arrossire i maestri dello Spav. Un gruppo di lavoro qualificato e in
costante formazione sia per lo sci alpino sia per far svolgere attività motorie
a persone con disabilità. Solo quest’anno oltre 150 ragazzi provenienti da
tutta Italia sono stati loro allievi. «L’idea “folle” delle settimane
bianche per diversamente abili è nata 40 anni fa – racconta Emanuele Santeramo,
presidente dello Spav Team -: la nostra filosofia è che tutti devono poter fare
sport, basta capire la strada giusti e i tempi necessari». «Da tre anni abbiamo
anche allargato il nostro campo d’azione – interviene Carlo Arduini –
proponendo anche dei camp estivi. La nostra evoluzione dovrà andare verso
l’incremento delle attività sportive per persone speciali in maniera durante
tutto l’anno. Cosa realizzabile però solo con il sostegno delle istituzioni».
di Gerardo Rigoni da Il Giornale di Vicenza
del 06.03.2020
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