Iniziativa del Comune per aiutare le famiglie degli scolari certificati. L’assessore alla famiglia Chiara Sortino: «Non è un obbligo ma un’opportunità».
MANTOVA. Gli educatori a casa degli studenti disabili. È l’iniziativa presa dal
Comune di Mantova su richiesta di alcune famiglie con figli disabili
certificati. È un momento difficile per il mondo della scuola, con lezioni
sospese a partire dalle vacanze di carnevale alla fine di febbraio e con la
ripresa, se tutto va bene, prevista per il 3 aprile. Difficile per gli
studenti, per gli insegnanti e anche per le famiglie. Ma davvero molto
complicata per bambini e ragazzi con forme di disabilità grave (certificata)
che nella normale attività scolastica vengono affiancati non solo
dall’insegnante di sostegno, ma anche da una seconda figura, l’educatore.
La didattica a distanza applicata nelle scuole in questa interminabile pausa è
inapplicabile per questi ragazzi. Hanno bisogno di altro. Da qui la possibilità
per le famiglie di ottenere (se lo vogliono) la presenza dell’educatore a casa
(ovviamente dotati di tutti i dispositivi anti-contagio necessari) per seguire
il figlio assistito in questa situazione di disagio estremo.
«Abbiamo voluto dare a questi ragazzi e alle loro famiglie un’opportunità –
spiega l’assessore comunale alla famiglia, Chiara Sortino – quella di accedere
a un servizio particolarmente importante di cui hanno diritto. Ovviamente non
ci sono obblighi, una famiglia può richiedere che l’educatore che segue il
figlio a scuola si rechi a casa, in questo periodo, per lo stesso numero di
ore».
Gli educatori, personale specializzato fornito da cooperative convenzionate con
i Comuni (e che affianca gli insegnanti di sostegno, messi invece a
disposizione dei ragazzi certificati dal ministero all’Istruzione), sono le
figure che aiutano i ragazzi a fare i compiti loro assegnati quando sono in
classe. In questi giorni, anche i presidi delle scuole mantovane si sono posti
il problema: la didattica a distanza non è lo strumento adeguato per questi
studenti. Alcuni dirigenti dei comprensivi hanno contattato i Comuni dove si
trovano le loro scuole per attivare la possibilità dell’educatore a domicilio.
Nel caso del capoluogo, l’amministrazione si è attivata spontaneamente.
«Sono una cinquantina le famiglie interessate – spiega l’assessore – e alcune
hanno chiesto e ottenuto il servizio. Per farlo, basta farne richiesta inviando
una email a family@comune.mantova.gov.it». In questi giorni anche Regione
Lombardia, che ha le competenze per le scuole superiori, ha dato il via libera
allo stesso tipo di servizio domiciliare.
di Nicola Corradini da La Gazzetta di Mantova
del 13.03.2020
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