OSIMO. Ridurre il traffico non solo in via Marco Polo ma anche in via D’Ancona e Montefanese, le strade che, in tempi extra emergenza registrano altissimi picchi di traffico, favorire il bike e car sharing, creare ciclopedonali e zone a velocità limitata in centro. Poi fare dell’area davanti alla stazione punto di ritrovo per le mamme dove lasciare i bambini per raggiungere la scuola con il «Pedibus» evitando altro inquinamento, individuare uno spazio poco fuori dal centro per il carico e scarico dove i camion possano fermarsi in attesa di un mezzo elettrico e lasciare così anche spazio a eventuali ambulanze in emergenza.
Sono solo alcune idee ancora da condividere per
rivoluzionare il concetto della mobilità a Osimo facendone una città nuova
entro il 2022. Sono state presentate le linee di indirizzo per la redazione del
PUMS, Piano urbano di mobilità sostenibile, e l’aggiornamento del Put, Piano
urbano del traffico, con particolare attenzione al Peba, Piano per l’eliminazione
delle barriere architettoniche. Un progetto ambizioso redatto con il supporto
di Leganet, società di Legautonomie specializzata in materia. «Particolare
attenzione è rivolta all’interazione tra i diversi piani viari, dalle
autovetture al trasporto pubblico locale, dai velocipedi ai pedoni, tenendo
conto del Peba, un impegno che l’amministrazione aveva già portato in aula
tramite la consigliera Eliana Flamini», ha detto il sindaco Simone Pugnaloni.
Un percorso lungimirante, un tavolo di concertazione utile per raccogliere le
istanze di tutte le istituzioni sul territorio, rallentato dall’emergenza
Coronavirus ma comunque in piedi per il lungo termine. Il Put risale ai primi
anni Duemila e ogni anno il comando dei vigili emette un’ordinanza: «Occorre rimetterci
mano. Obiettivo è rispettare l’ambiente, abbattere i tempi di percorrenza per
raggiungere i luoghi e sostenere anche la promozione del territorio attraverso
il turismo naturalistico. Siamo anche lungimiranti, vogliamo adottare il PUMS è
obbligatorio per legge solo nelle città con più di 100mila abitanti». Primo
step è partire con il processo partecipativo appunto, un tavolo di confronto
con tutte le associazioni, per arrivare con le linee da portare in Consiglio
comunale e poi da far giungere ai ministeri dell’Ambiente e dei Trasporti per
intercettare i fondi. Compito della nuova dirigente dell’edilizia –
urbanistica, l’architetto Manuela Vecchietti, sarà anche la consulenza e
l’espressione di pareri tecnici istruttori al responsabile dei procedimenti in
materia di pianificazione urbanistica (piani attuativi), edilizia (permessi di
costruire) e commercio.
di Silvia Santini da Il
Resto del Carlino del 05.04.2020
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