A seguito del sostegno espresso dal Partito Democratico, di Civ.es e di Italia Viva, alle famiglie con persone con disabilità in casa per le difficoltà che stanno vivendo in questa quarantena e per l’impossibilità di potere accedere alle ville comunali, così come era stato consentito con una ordinanza del Sindaco di Enna poi revocata dal Prefetto, in attuazione dell’Ordinanza n. 16 del 11.04.2020 del Presidente della Regione, numerosi rappresentanti delle associazioni di volontariato per la disabilità e di tutte le forze politiche del Comune di Enna hanno rivolto un appello al Presidente della Regione Sicilia, avv. Nello Musumeci per permettere l’utilizzo di una villa, parco o area verde controllata, da parte dei disabili con un accompagnatore (genitore o operatore con la motivazione di situazione di necessità o di salute), per un tempo di 30/45 minuti e con la dovuta protezione.
La richiesta è supportata con approfondimenti tecnico scientifici tendenti a ottenere la possibilità di uscire fuori dalle proprie abitazioni ben oltre l’ambito ristretto attualmente permesso, spesso caratterizzato da barriere architettoniche o percorrere le vie della città a bordo della autovettura di famiglia.
I riferenti scientifici citati nell’appello sono del Dott. Marco La Duca, Dirigente di I livello del Centro di Salute Mentale ASP Enna, della Dr.ssa Giovanna Gambino, Neuropsichiatra Infantile, Garante per la Persona disabile della Regione Sicilia, del Prof. Alberto Oliverio, Professore Emerito di Biopsicologia, Università “Sapienza”, Roma, dei Dottori Elissa S. Epel, Elizabeth H. Blackburn, Jue Lin, Firdaus S. Dhabhar, Nancy E. Adler, Jason D. Morrow e Richard M. Cawthon, Università della California (Nobel per la Medicina del 2009).
In particolare il parere del Prof Alberto Oliverio Medico, biologo e Professore emerito di Psicobiologia della Sapienza con il quale sostiene quanto segue: “In questo periodo in cui le persone restano a casa, si pone il problema dell’attività fisica dei bambini e, in particolare, di quei bambini o ragazzi con particolari necessità. In quest’ultimo caso, risulta particolarmente difficile una permanenza tra le mura domestiche di 24 ore su 24. Sarebbe certamente auspicabile, nell’ambito delle norme attuali, se sotto la responsabilità e la presenza di un genitore questi bambini e ragazzi potessero frequentare un parco o fare una breve passeggiata in spazi maggiori rispetto a quelli attualmente previsti. Ciò non costituisce una richiesta di comodo o di piacere, ma è volta a consentire l’interazione con lo stimolante ambiente esterno, evitando di peggiorare ulteriormente forme di regresso psichico e/o fisico ed impedendo sotto il profilo emozionale che questi ragazzi con particolari necessità drammatizzino ancora di più una situazione che per loro può apparire incomprensibile, peggiorandone lo stato di fragilità. Ritengo che si potrebbero individuare dei percorsi e delle aree protette con il consenso delle Autorità preposte per alleviare una situazione che rischia di prolungarsi nel tempo.”
Da dedalomultimedia.it (Comunicati Stampa) (Blog)-19 ore fa
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