«Forti di una storia unica che viene da lontano, in tanti anni abbiamo portato sott’acqua migliaia di persone con disabilità, all’insegna della condivisione e della solidarietà. Ora vediamo il futuro con ottimismo e con tanta voglia di ripartire, dando spazio, per il momento, alla formazione a distanza, per dare sempre maggior possibilità di partecipazione di qualità a chi desidera vivere appieno il mare sopra e sotto, indipendentemente dalla propria disabilità»: a dirlo è Aldo Torti, fondatore e presidente di HSA Italia, l’Associazione Nazionale Attività Subacquee e Natatorie per Disabili
Si era alla
fine degli Anni Ottanta, quando Aldo Torti, che già aveva alle spalle
molti anni di attività nella formazione subacquea, nel nuoto e nell’acquaticità
anche per le persone con disabilità, comprese la necessità di dare a
questo libero movimento forza, consistenza, credibilità e sicurezza. Egli fondò
così, insieme a diversi amici, la componente nazionale dell’Associazione
Nazionale Attività Subacquee e Natatorie per Disabili, ovvero HSA Italia,
di cui è a tutt’oggi Presidente, organizzazione delle cui attività anche
«Superando.it» ha occasione di occuparsi molto frequentemente (a questo link si può leggere una breve storia di
HSA Italia).
Si tratta, segnatamente di iniziative che vivono la loro massima espressione
all’aria aperta negli scenari marini oppure in piscine predisposte
adeguatamente. Proprio tutto quello che in questo momento non si può fare,
a causa dell’emergenza sociosanitaria legata al coronavirus. Ne abbiamo parlato
con lo stesso Aldo Torti.
HSA Italia
basa molte delle sue attività sulle iniziative all’aria aperta negli scenari
marini oppure in accoglienti piscine, dove il contatto tra le persone con e
senza disabilità è spesso ravvicinato e diventa parte della realizzazione di un
progetto inclusivo. Come ci si pone ora di fronte a una situazione che chiede
di usare cautele e la maggior distanza sociale possibile?
«Con senso
di responsabilità, abbiamo comunicato la sospensione di parte delle nostre
attività per l’emergenza sanitaria da Covid-19, quelle cioè che prevedono
contatti diretti fra le persone. Crediamo che capirlo sia stato un segno di
grande rispetto e aiuto anche nei confronti del personale sanitario che in
prima linea sta affrontando questa emergenza.
Continuiamo però a restare in contatto con la nostra gente: c’è infatti
un passaparola in corso fra i Coordinatori Regionali e i Trainer HSA, riceviamo
messaggi di vicinanza dalle Associazioni di e per persone con disabilità, dalle
Scuole di Subacquea HSA sul territorio, dalle Guide, dagli Istruttori e dagli
accompagnatori a tutti i livelli, oltreché dalla grande rete di sostenitori e
strutture locali che partecipano ai nostri progetti Subacquea Zero Barriere.
Ognuno ha condiviso con noi la situazione».
Quali sono,
quindi, i programmi alternativi messi in campo?
«Abbiamo messo
in campo un programma agevolato e semplice per la formazione a distanza,
grazie alla nostra innovativa piattaforma online Training HSA, disponibile a tutti quelli che
vogliano avvicinarsi e scoprire il fantastico mondo della subacquea per tutti e
comprenderne le tecniche di immersione, le accessibilità e le fruibilità
acquatiche e marine, gli adattamenti alle attrezzature subacquee, le
possibilità di sviluppare turismo accessibile.
Tutte le persone con disabilità, subacquei e non, istruttori, guide, vi
possono accedere con semplicità comodamente da casa e scoprire, acquisire
informazioni di qualità sulle attività subacquee adattate e per tutti. Una
crescita culturale e professionale che arricchisce anche chi è in questo
settore da anni. Ogni persona che vi accede, inoltre, può contare su un qualificato
tutor che lo informa e lo segue passo dopo passo nel suo apprendimento.
Abbiamo già registrato un aumento delle iscrizioni al portale e siamo a
disposizione per ogni informazione in merito (info@hsaitalia.it).
E ancora, stiamo revisionando i libri Subacquea e Disabilità
e Un mare per tutti
che ho personalmente pubblicato ormai parecchi anni fa (il secondo insieme a
mio figlio Stefano), per una possibile ristampa.
Siamo insomma molto attivi nei contatti e diamo sostegno là dove c’è bisogno.
A tal proposito abbiamo rimodulato le nostre tante iniziative in programma e
riceviamo continui incoraggiamenti, perché c’è tanta voglia di ricominciare.
Noi siamo pronti con tutto il nostro qualificato team e reticolo organizzativo
per ripartire alla grande!».
Cosa si
sente di dire, a questo punto, una persona come Aldo Torti, alla luce della sua
lunga, lunghissima esperienza “sul campo”?
«Da oltre
trentacinque anni trasformiamo le disabilità in nuove abilità acquatiche e
subacquee. La subacquea, oltre alle attività in acqua, vuole dire viaggi,
vacanze alla scoperta di nuove destinazioni, scelta delle attrezzature, dei
compagni di immersione, e molto altro. Sappiamo quanto la condivisione delle
esperienze sia importante sempre e in particolare nei momenti di difficoltà
come in queste settimane; ne abbiamo testimonianza da anni, là dove si
sviluppano le attività pratiche, nei nostri eventi, negli incontri in acqua e
sott’acqua in scenari acquatici e marini, gestiti dai nostri bravi Educatori
HSA. La voglia di ritrovarsi è tanta, di progettare future attività, e
di tornare a volteggiare insieme in acqua, fra le mille bolle blu.
Le nostre iniziative sviluppano integrazione, entusiasmo, crescita culturale e
allegria per tutti i partecipanti. La subacquea, infatti, è un’attività che va
condivisa da subito, già nei primi approcci nell’indossare le attrezzature sub,
la maschera, la muta. In ogni piccola azione ci si aiuta a vicenda e nasce
una solidarietà spontanea, spesso consolidando conoscenze e amicizie.
La subacquea si pratica solitamente in scenari naturali fortemente attrattivi.
I nostri Educatori vi partecipano con entusiasmo, si mettono a disposizione,
collaborano, con la soddisfazione di essere ripagati da un sorriso, una stretta
di mano, un abbraccio, un grazie… Ed è appunto grazie a loro che in tanti anni
di attività abbiamo potuto portare sott’acqua migliaia di persone con
disabilità.
Ebbene, se tutto questo è diventato possibile e si concretizza ogni volta, è
perché nella nostra gente c’è qualcosa che va oltre la narrazione delle cose,
oltre le capacità di addestramento, qualcosa che condivido con loro da tempo e
che si chiama solidarietà!
Conoscendo a fondo da anni le tante anime che costituiscono il nostro ampio
e consolidato movimento, so che questa bella e spontanea solidarietà, associata
alla grande competenza della nostra gente, non verrà meno in questi momenti
difficili che stiamo vivendo. Forti di una storia unica che viene da lontano,
fin dagli inizi degli Anni Ottanta, vediamo il futuro con ottimismo e innoviamo
continuamente per dare sempre maggior possibilità di partecipazione di qualità
a chi desidera vivere appieno il mare sopra e sotto, indipendentemente dalla
propria disabilità».
Di Patrizia De Santo da Superando 26 Marzo 2020
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