L’azienda si era rivolta con un ricorso straordinario al presidente della Repubblica ma i giudici amministrativi bocciano tutta la linea difensiva dell’azienda
E’ una brutta tegola e un duro colpo all’immagine di Caronte & Tourist la sentenza pronunciata il 22 aprile scorso dalla prima sezione del Consiglio di Stato, presieduta da Gerardo Mastrandea, che ha rigettato in toto i cinque motivi del ricorso straordinario presentato dalla azienda armatrice al Presidente della Repubblica per contestare i rilievi della Capitaneria di porto di Trapani che ha giudicato inadeguato il traghetto Caronte utilizzato per il trasporto di persone a mobilità ridotta alle Egadi.
Un brutto colpo per le tesi sostenute dall’azienda che contestava “l’abuso e straripamento di potere” degli organi ispettivi, che non avrebbero tenuto conto che i mezzi utilizzati sarebbero strati costruiti prima del 2004, quando le leggi in vigore non prevedevano ancora simili adeguamenti.
Relatore della sentenza Antimo Prosperi, per i giudici del supremo organo amministrativo dello Stato, risultano del tutto irrilevanti le argomentazioni adottate dai legali dell’azienda che hanno provato anche a fare dei distinguo, sui vari decreti legislativi che si sono sovrapposti nella legislazione e nelle direttive indicate dal Ministero delle infrastrutture, sul grado di invalidità dei passeggeri, “se o meno sulla sedia a rotelle”: questioni, che i giudici hanno rigettato in toto. “Non ci sono attenuanti rispetto ai diritti alla sicurezza della navigazione” e “l’abbattimento delle barriere architettoniche previsto dalla legge, non ammette deroghe”, rilevano.
E’ una brutta tegola, la sentenza in questione. Arricchisce l’accusa mossa dalla Procura di Messina contro i vertici aziendali cui è contestata anche la modalità di assegnazione della gara avviata dalla Regione per assicurare i collegamenti con le Isole minori.
I servizi sono al centro di aspre polemiche da parte di molti sindaci, non solo delle Isole Egadi ma anche delle Eolie. Lamentano disservizi a cascata, da quando, a seguito di una controversa sentenza del Consiglio di Stato del luglio 2014, alla joint venture Sns formata da Caronte & Tourist e Liberty Lines è stato assegnato il ramo aziendale ex Siremar, prima aggiudicato alla Compagnia delle Isole spa, società partecipata dalla stessa Regione Siciliana, cui è stata contestata una fidejussione prestata da Unicredit, allora ancora partecipata dalla Regione.
Le domande sulle quali ora vari organi investigativi stanno puntando l’attenzione sono: le navi indicate nei bandi di gara erano adeguate o meno al servizio? se non lo erano, come è stato possibile aggiudicate le gare? Una funzionaria dell’assessorato regionale alle Infrastrutture Dora Piazza ha presentato una denuncia circostanziata alla Procura di Palermo segnalando più di una anomalia e trattamenti di favore alla Liberty Lines, società in cordata alla Caronte, posta in amministrazione giudiziaria.
Il contratto decennale con lo Stato, a fronte di una aggiudicazione della flotta per 55 milioni, assicura contributi sociali e sgravi fiscali. La Liberty Lines, ora risulta in amministrazione giudiziaria: la gestione di tutte le linee del trasporto marittimo in Sicilia segnano però un monopolio di fatto nel settore, denunciato di recente da associazioni di consumatori e dall’ex Pm Angelo Giorgianni.
Nell’azionariato Caronte & Tourist ha fatto ingresso rilevando il 30% del capitale, frazionato da una parte tra la famiglia Franza e il parlamentare Francantonio Genovese e dall’altra alla famiglia Matacena, il gruppo anglo-statunitense Basalt.
Una delle contestazioni rilevate dai giudici del Consiglio di Stato è la mancata pubblicazione sul sito della compagnia delle carenze rilevate per il trasporto dei disabili, un fatto duramente bacchettato nella sua ordinanza dal Gip di Messina, Salvatore Mastroeni che si scontra con le politiche di trasparenza, “sbandierate” dal gruppo marittimo, una azienda privata che gestisce il servizio pubblico dei trasporti marittimi sullo Stretto, con il porto di Milazzo, con le Isole Eolie, con i porti di Trapani, Palerno e Salerno, Porto Empedocle e le isole Egadi, Usica e Pelagie, al quale di recente si è aggiunta anche una partecipazione alla società Blu Navy che assicura il collegamento con l’Isola d’Elba.
Da MessinaToday-17 ore fa
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