Presentata l’app “Paestum”: uno strumento innovativo per conoscere la storia e il patrimonio del sito archeologico. È gratuita, facile da usare, disponibile in sei lingue e in lingua dei segni italiana (LIS).
PAESTUM. Andare a Paestum e passeggiare tra le rovine di uno dei siti
archeologici più affascinanti d’Italia è sempre una buona idea. Da oggi lo è
per un motivo in più: il Parco Archeologico ha lanciato una app che risponde ai
principi dell’accessibilità universale e migliora la fruizione del sito
archeologico. Per tutti. Si chiama “Paestum” ed è il risultato di quasi due
anni di un lavoro svolto dal Parco Archeologico di Paestum ed ECCOM, in
collaborazione con VISIVALAB e con l’Istituto Statale per sordi. Uno sforzo congiunto,
per rispondere all’esigenza di avvicinare le rovine e la loro storia a un
pubblico sempre più ampio.
CONTENUTI COMPRENSIBILI A TUTTI.
Primo, imprescindibile passo: la semplificazione dei contenuti. Leggi: evitare
i termini tecnici e spiegarli quando necessari; puntare sul racconto di una
storia più che sulla descrizione di un monumento; affiancare alle parole i
suoni, i colori e gli odori per rendere meno asettico il testo e più
coinvolgente l’ascolto. Scongiurato, così, il rischio di spaventare il
visitatore con contenuti difficilmente intellegibili e facilmente noiosi. Per
lo stesso motivo, la decisione di non usare i testi dei pannelli esplicativi
già fruibili nel parco: oltre a evitare la duplicazione dei contenuti, si è
voluto prendere le distanze dai tecnicismi. E attirare, così, anche il pubblico
più giovane. La facilità dei testi, infatti, ben si adatta alle caratteristiche
del mezzo scelto per veicolarli: la app è uno strumento veloce, che seduce e
diverte un pubblico giovane e abituato alla velocità di fruizione dei messaggi
digitali.
GRATIS SIA L’APP CHE IL WI-FI.
La grande rivoluzione operata da Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco, è
coincisa con la scelta di rendere la app un servizio gratuito e fruibile a
costo zero. Per farlo, la stesura dei testi è stata affidata ai professionisti
interni al Parco: “abbiamo deciso di scrivere i testi noi archeologi,
architetti e assistenti alla fruizione insieme a professionisti esterni,
investendo in tal modo anche nelle nostre risorse umane” ha spiegato
Zuchtriegel in occasione della presentazione della app. Così facendo, la
proprietà intellettuale è rimasta all’interno del Parco (e non nelle mani di un
concessionario esterno, come spesso accade), che ha potuto scegliere, in piena
libertà e autonomia, il prezzo di vendita del servizio. Non solo l’app è
gratis, ma per scaricarla da Apple Store o Android si può sfruttare la
connessione wi-fi gratuita che – “per la prima volta in Italia”, afferma
Zuchtriegel, “copre l’intera estensione del parco archeologico”, oltre al
museo. Insomma, nessuna barriera di carattere economico tra la app e il suo
fruitore.
NON SOLO ITALIANO, L’APP È IN SEI LINGUE E IN LIS.
Anche gli ostacoli di carattere linguistico sono stati eliminati. La app è
disponibile in italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo, russo e cinese.
Insieme, le sei lingue scelte coprono oltre 3 miliardi e mezzo di abitanti
della Terra. E la volontà, assicurano, è di ampliare ulteriormente l’offerta
considerando le lingue del nuovo turismo emergente. Una scelta lungimirante,
quella della traduzione dei testi in lingue diverse dall’inglese, che centra in
pieno l’obiettivo dell’accessibilità: camminare per Paestum ascoltando un audio
nella propria lingua significa potersi concentrare su ciò che si vede e non
sulla comprensione di un contenuto ricevuto in una lingua che non si
padroneggia. Ma la vera novità riguarda la traduzione dei contenuti audio della
app nella lingua dei segni italiana (LIS), una scelta di inclusione importante
perché allarga il bacino di fruizione del servizio a tutti gli appartenenti
alla comunità sorda italiana. Un passo avanti significativo nel percorso di
eliminazione di barriere o discriminazioni nella fruizione del patrimonio
artistico-culturale.
COME FUNZIONA L’APP.
Parola d’ordine: personalizzazione. Una volta scaricata, l’app è veramente uno
strumento nelle mani dell’utente, che non è un soggetto passivo, che spinge il
pulsante una volta e mai più, ma un fruitore attivo, chiamato a scegliere –
oltre alla lingua – la durata dell’ascolto, il tema del percorso (tre “miti e
riti”, “vita quotidiana”, “Paestum greca e lucana”, “Paestum romana”), i punti
d’interesse da visitare (59 in tutto, individuabili su una mappa
geo-localizzata) e quelli su cui soffermarsi con approfondimenti e fotografie.
Il tutto anticipato da un tutorial che illustra il funzionamento della app.
Grazie all’app, a Paestum la frase non capisco non ha più diritto di
cittadinanza.
di Giulia Carcani da
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