PETRONA’. La Federazione italiana abbattimento barriere architettoniche (FIABA onlus) sta con don Giorgio e scrive al ministro Franceschini per segnalare la vicenda del diniego alla realizzazione di una porta laterale di accesso alla chiesa madre del paese. Di fatto si stanno sprecando fiumi di parole per una porta.
Da un lato
il parroco di Petronà don Giorgio Rigoni, dall’altra parte la Soprintendenza
regionale: il prete di origini venete vuole realizzare una porta laterale per
consentire l’accesso a disabili e anziani alla chiesa madre, la Soprintendenza
non autorizza i lavori perché depauperano l’aspetto architettonico della
struttura.
Ora nell’annosa diatriba si inserisce anche FIABA onlus, una prestigiosa
organizzazione senza scopo di lucro impegnata nell’abbattimento di tutte le
barriere. La Federazione italiana abbattimento barriere architettoniche sta con
don Giorgio e lo fa scrivendo una lettera alla Soprintendenza per le province
di Catanzaro, Cosenza e Crotone e al ministro per i beni e le attività
culturali Dario Franceschini.
Si legge nella missiva, a firma del presidente nazionale FIABA e grande
ufficiale della Repubblica Giuseppe Trieste, indirizzata alla Soprintendenza
archeologica belle arti e paesaggio: “Siamo contro le barriere, da quelle
architettoniche a quelle culturali che precludono la possibilità di godere e
vivere l’ambiente in tutte le sue forme.
Per questo promuoviamo la total quality e la progettazione di ambienti
totalmente accessibili secondo i principi dell’Universal Design la
progettazione per tutti, finalizzata all’inclusione sociale e all’uguaglianza
nel rispetto della diversità umana attenta ai bisogni , alle esigenze e ai
desideri delle persone. Siamo venuti a conoscenza della questione legata
all’accessibilità della Chiesa madre di Petronà che di seguito riassumiamo
brevemente. Nel 2015 si è iniziato a pensare di abbattere barriere architettoniche
nella Chiesa di Petronà per consentire l’accesso a tutte le persone a ridotta
mobilità(non solo persone con disabilità, ma anche anziani, famiglie con
passeggini ecc.) nonché assicurare una via di fuga sicura in caso di emergenza.
Il progetto ha però ricevuto il veto della Soprintendenza, il primo divieto
ufficiale il 30/08/2018 e quello definitivo il 22/11/2018. Successivamente sono
intercorsi telefonate, lettere e incontri a Cosenza, grazie ai quali è stato
ottenuto un sopralluogo durante il quale è stata avanzata la proposta di aprire
una porta su un vicolo in salita e molto stretto, chiaramente non idoneo al
passaggio di persone a ridotta mobilità.
Intorno alla metà di settembre di quest’anno si è tenuto un incontro con il
nuovo soprintendente Mariano Bianchi, ma, nonostante i primi segnali di
apertura, la situazione non si è sbloccata. Sono seguite lettere al
Soprintendente Bianchi del 16/102019, raccomandata con ricevuta di ritorno del
22/10/2019 e PEC del 16/11/2019, al momento senza risposta, Pertanto le
chiediamo cortesemente un riscontro motivato alle istanze inviate al fine di
poter risolvere congiuntamente e nel migliore dei modi la problematica.”
La porta c’è già, i diritti negati pure: la speranza di tanti cittadini di
Petronà è che l’acronimo FIABA porti in modo celere al lieto fine e consentire
l’accesso al principale luogo di culto a disabili e anziani, facendo in modo
che le persone contino più delle cose.
di Enzo Bubbo da Il Reventino.it del 08.12.2019
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