Come trovare un compromesso tra funzionalità, praticità ed estetica e installare un ascensore esterno nel rispetto dell’architettura di un edificio.
L’installazione di un ascensore esterno è spesso una scelta obbligata, dettata da condizioni specifiche: la necessità di uno strumento per superare le barriere architettoniche, in presenza o meno di una persona con problemi di disabilità motoria; ridotti spazi all’interno dell’edificio, che non permetterebbero l’ingombro di un elevatore interno; esigenze architettoniche specifiche.
Ma come combinare queste necessità fra loro in modo da non penalizzare l’architettura del palazzo? Come rispettare le guide estetiche seguite per la definizione della facciata – e, in generale, dell’aspetto esterno dell’edificio – quando ci si accinge all’installazione di un elevatore esterno?
Una risposta univoca a queste domande non esiste: ogni caso andrebbe calibrato sulle necessità degli utilizzatori finali e dovrebbe avvalersi del consulto di un professionista in grado di rintracciare le criticità e sottolineare le potenzialità del progetto pensato per uno specifico edificio. Le scelte relative al modello e alla tipologia di ascensore esterno dovrebbero dipendere da alcuni fattori, tra cui:
- le necessità degli utilizzatori;
- la presenza o meno di utilizzatori con disabilità fisiche;
- l’altezza dell’edificio;
- l’appartenenza o meno dell’edificio alla categoria di immobile di interesse storico.
Le necessità degli utilizzatori
Un ascensore, soprattutto quello per esterni, deve adeguarsi alle esigenze di coloro che lo utilizzano. L’installazione in un contesto privato permette non solo di abbattere le barriere architettoniche, ma anche di migliorare notevolmente la qualità della vita di coloro che risiedono o frequentano abitualmente l’edificio. Nello specifico, un ascensore esterno:
- agevola gli spostamenti di carichi pesanti e ingombranti in caso di trasloco, ristrutturazioni, lavori in casa, ecc.
- agevola gli utilizzatori nello svolgimento delle azioni quotidiane, permettendo ad esempio di muovere buste pesanti o carichi di bottiglie di acqua, dal bagagliaio della macchina direttamente alla soglia di casa, senza l’utilizzo delle scale.
Esistono varie tipologie di ascensori da esterno, la cui idoneità andrà esaminata in base alla struttura esterna del palazzo, e in particolare al rivestimento esterno: un ascensore esterno con cabina in muratura, ad esempio, potrà adattarsi a palazzi rivestiti in intonaco, dall’aspetto non eccessivamente moderno ma non di costruzione anteriore al secolo scorso. Una cabina in materiale trasparente, invece, oltre a rendere l’ascensore panoramico – e a consentire un uso più piacevole dello stesso – si adatterà maggiormente a strutture moderne, a costruzioni recenti e ad architetture di design. Attenzione, però: le cabine in cristallo, specialmente se montate su un vano di corsa esteticamente non invadente e minimale, possono essere una soluzione adatta anche a contesti di prestigio, meno recenti. Si addicono infatti ad interventi di restauro in cui il progettista intende rendere evidente la nuova aggiunta sull’esistente.
Presenza di utilizzatori con disabilità fisiche e mobilità ridotta
In caso di presenza di utilizzatori con ridotta capacità motoria, andranno valutate soluzioni più specifiche, ma – anche in questo caso – non necessariamente a discapito dell’aspetto architettonico dell’immobile. Questa categoria di persone comprende disabili su sedia a rotelle o che camminano autonomamente con l’ausilio di stampelle, ma anche anziani e persone con infortuni temporanei, per cui le scale costituiscono un ostacolo. Anche coloro che trasportano neonati e infanti su carrozzine e passeggini possono beneficiare di un ascensore per esterni.
In questo caso, nel valutare il modello di elevatore adatto all’edificio, bisognerà considerare, oltre alle stime di natura estetica, le dimensioni minime della cabina, che devono permettere l’ingresso e lo spazio di manovra di una sedia a rotelle.
L’altezza dell’edificio
Per conservare delle buone proporzioni tra volume dell’immobile e spazio destinato alla cabina dell’elevatore, in modo da ottenere un buon risultato estetico, è necessario tenere ben presente l’altezza dell’edificio. Un immobile basso e largo, ad esempio, dovrà essere accostato a un modello di ascensore esterno che riesca a mimetizzarsi con l’edificio, quindi con una cabina non troppo ingombrante o in materiale trasparente. Se l’immobile è molto alto, si potrà optare per un modello più capiente; ma, a quel punto, sulla scelta, interverranno altre questioni di natura più tecnica: solo alcune tipologie di ascensori sono adatti ad effettuare varie tappe e coprire altezze considerevoli.
Immobili di interesse storico
Alcuni edifici sono vincolati per motivi di interesse storico-artistico (D.Lgs. 490/1999). Questo significa che qualsiasi intervento, in particolare quelli che riguardano la facciata, deve essere preventivamente concordato e autorizzato dalle autorità competenti, di solito le Soprintendenze. Migliorare l’accessibilità di un edificio storico, tuttavia, resta un’opzione possibile e anzi auspicabile; l’ascensore esterno costituisce spesso l’unica soluzione per non invadere gli spazi interni, in cui pavimentazioni storiche, arredi e mobilio, affreschi e decorazioni andrebbero danneggiate con l’installazione di un elevatore. La soluzione migliore, in questi casi, è adoperare lo spazio di cortili interni o facciate esterne (ovviamente non quella principale), sfruttando una posizione angolare. L’impatto estetico ferree sarà valutato dall’autorità competente per garantire il rispetto del valore estetico ed artistico dell’edificio.
Da Architettura Ecosostenibile (Blog)-12 ore fa
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