La travel blogger Giulia Lamarca: “Ad oggi viaggiare per una persona con disabilità è un casino, richiede forza di volontà, motivazione e determinazione”.
Siamo una civiltà in grado di volare, andare sulla Luna, esplorare pianeti,
fare passeggiate sullo spazio, eppure ancora oggi viaggiare in aereo per una
persona in sedia a rotelle è spesso più complicato di una missione spaziale. Lo
sanno bene i turisti con disabilità che spesso ci segnalano disservizi dovuti a
svariati motivi: dalle carenze sul fronte assistenza in aeroporto o in aereo,
alla perdita della carrozzina, alle lungaggini per prenotare un volo o salire a
bordo, alle difficoltà di trasportare ausili necessari.
LA DENUNCIA DI GIULIA.
Stante questa situazione, si è fatta portavoce di una campagna di
sensibilizzazione Giulia Lamarca, travel blogger e attivista in carrozzina
(abbiamo parlato di lei qui). Ventisettenne, psicologa, Giulia viaggia da
sempre e il suo amore per la scoperta di nuove terre e nuove culture è
cresciuta ancora di più in seguito all’incidente che le ha cambiato la vita
ormai diversi anni fa. Nonostante la paraplegia incompleta a causa della quale
usa la carrozzina, Giulia ha visitato i cinque continenti e ha purtroppo avuto
modo di sperimentare numerose vicissitudini dovute al suo essere una
viaggiatrice con disabilità: per questo ha deciso di portare alla luce le
difficoltà che incontra ancora dopo 8 anni di spostamenti in aereo.
VIAGGIARE CON UNA DISABILITÀ.
Io credo nei viaggi, per me i viaggi sono la mia libertà, il mio esprimermi
come persona. Ad oggi viaggiare per una persona con disabilità è un casino,
richiede forza di volontà, motivazione e determinazione. È cosi che Giulia
inizia il suo discorso su IGTV (qui il video completo). Parla di sé ma è come
se parlasse per chiunque si sia trovato nella sua stessa situazione.
Una sorta di rito che si ripete frequentemente, quasi ad ogni viaggio: cerca di
organizzare nei minimi dettagli la vacanza per evitare spiacevoli e fastidiosi
inconvenienti ma si ritrova sempre a dover fronteggiare la violazione dei suoi
diritti o a ricevere trattamenti superficiali.
I DISSERVIZI.
La poca attenzione alla sua carrozzina è un esempio. Racconta Giulia:
considerata un bagaglio speciale, molto spesso la sedia a rotelle è caricata in
stiva senza alcuna cura, andando incontro a possibili danni che non solo limiterebbero
la sua vacanza, ma la impedirebbero del tutto. È lei stessa ad affermarlo
quando si vede costretta a sottolineare al personale di servizio il costo
dell’ausilio e l’importanza fondamentale che questo ha per lei. Deve puntare
sulla seccatura del risarcimento che le compagnie aeree si vedranno costrette
ad affrontare.
Ma viaggiare in carrozzina non è solo questo: può essere anche dover accettare
a pratiche umilianti. Lo racconta sempre Giulia: un episodio nel quale ha
dovuto praticarsi un auto-cateterismo in un angolo dell’aereo perché i bagni
non sono accessibili per lei in quota. Tuttavia, non è questo che sembrava
preoccupare gli assistenti di volo: ciò che li allarmava era che gli altri
passeggeri potessero rimanere sconcertati della pratica, che la possibile
nudità di Giulia potesse in qualche modo turbarli.
LE LEGGI NON SONO SUFFICIENTI.
Giulia stessa ricorda che il problema non sono tanto le norme, i regolamenti e
le convenzioni a tutela del diritto a viaggiare per le persone con disabilità,
che pure non mancano: è la loro reale applicazione a rendere complesso il
viaggio di una persona con disabilità. Che sia personale aeroportuale o di
bordo poco formato, che siano intere compagnie aeree che non rispettano le
esigenze dei viaggiatori con disabilità non fa differenza, afferma Giulia: i
passeggeri con disabilità spesso non sono trattati come persone, anzi, sono
percepiti come un problema. L’individuo passa in secondo piano ed emerge la sua
condizione di disabilità. Un disagio da risolvere, e anche in fretta, secondo
Giulia.
PROPOSTA DI STANDARD QUALITATIVI.
Per migliorare lo stato delle cose, a seguito delle sue disavventure, Giulia si
propone di offrire la sua esperienza di persona con disabilità e viaggiatrice
per migliorare le pratiche di assistenza ai viaggiatori con disabilità motorie
e sensoriali, interpellando e collaborando con le compagnie aeree, stilando
degli standard che ogni aeroporto e ogni compagnia aerea dovrà soddisfare anche
in seguito a formazioni specializzate per il personale a terra e per
l’equipaggio a bordo, arrivando a migliorare l’intera esperienza del viaggio in
aereo. Ogni processo, infatti, è strettamente collegato ad un altro e ognuno di
questi ha criticità che vanno appianate: dall’acquisto del biglietto fino all’uscita
dell’aeroporto di destinazione, passano per l’assistenza a terra e quella in
volo.
Per spingere questo progetto, Giulia ha lanciato la petizione online
#dirittoalvolo rivolgendosi in particolare alle due principali gruppi di
compagnie aeree, Sky Team e Star Alliance, che fanno volare milioni di persone
ogni anno, per progettare insieme delle best practices davvero inclusive
pensate per tutti i passeggeri con esigenze speciali e non.
Lo scopo della petizione è trovare una soluzione per garantire a tutti i il
diritto di viaggiare.
Chi volesse sostenere il progetto di Giulia, può firmare la petizione online su
Change.org
Da Disabili.com del 09.12.2019
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