L’amaro sfogo del presidente di Garda Lago Accessibile verso i presunti ritardi nella campagna di abbattimento delle barriere architettoniche. Marco Bottardi: «Nei bar c’è lo scivolo per i bidoni ma nessuna rampa per le persone in carrozzina Dalla stazione a via Lorenzini la città è inaccessibile».
«In un’ipotetica scala di priorità e valori da soddisfare i bisogni dei diversamente abili vengono dopo la gestione dei rifiuti». Le parole del presidente dell’associazione Garda Lago Accessibile Marco Bottardi «non vogliono essere una provocazione, ma esprimono un dato di fatto. Di recente i gestori di un bar hanno ristrutturato il locale predisponendo solo un piccolo scivolo per agevolare lo scorrimento dei bidoni della differenziata ignorando un accesso per chi è in condizione di ridotta mobilità». Una situazione specchio di un generale disinteresse per l’inclusione. «SONO AMAREGGIATO, denoto troppo poco interesse da parte dell’Amministrazione civica di Desenzano nei progetti di abbattimento delle barriere architettoniche e per la creazione di servizi accessibili a tutti, dopo tanti anni di impegno e lavoro continuo è come se si ripartisse da zero ogni volta», afferma il «Mastro» come è soprannominato Marco Bottardi. Costretto su una sedia a rotelle dal 2010 per le ferite riportate in un incidente in ciclomotore è da 8 anni impegnato in una campagna di sensibilizzazione che lo vede in prima linea dalle scuole al territorio. «A Desenzano mancano le rampe agli ingressi di bar e negozi, i marciapiedi si trasformano troppo spesso in vicoli ciechi e il paese è disseminato dai cosiddetti “gradini invisibili”, quelli che seppur misurando solo pochi centimetri diventano un ostacolo insormontabile per chi va in giro in sedia a rotelle da solo», afferma Bottardi. Un esempio lampante arriva da via Lorenzini, dove i negozi della galleria dello shopping sono raggiungibile solo attraverso alcuni gradini che costeggiano tutto il plateatico. Per Garda Lago Accessibile a Desenzano è mancata una vera campagna di sensibilizzazione e soprattutto un controllo efficace da parte dell’Amministrazione civica, come nel caso del restyling della stazione ferroviaria. Lungo tutto il bordo dell’edificio è presente un gradino protetto da una serie di panettoni gialli, messi forse come segnalazione e lo scivolo di accesso è posizionato al margine. «La stazione è di proprietà di Ferrovie dello Stato, ma bisognava vigilare – incalza Bottardi -. È una grave discriminazione, per i disabili ma anche per persone anziane con ridotte mobilità e i passeggini. L’Amministrazione e i tecnici comunali mi avevano rassicurato e promesso che avrebbero controllato i lavori. Sono diventato un nemico perché evidenzio i problemi ed invece sono una risorsa a disposizione della città che si è sempre messa a disposizione. Non è questo l’approccio civile alla risoluzione dei problemi».
Da BresciaOggi 20 agosto 2020
Lascia un commento