FIRENZE. Un piano per proseguire il duro lavoro di eliminazione delle barriere architettoniche. Quelle fisiche, ma anche quelle che creiamo noi nella nostra vita quotidiana con comportamenti incivili e maleducati. Lo sta studiando molto minuziosamente Palazzo Vecchio per venire sempre più incontro alle esigenze di chi si trova in difficoltà. Ma che alla fine può essere utile a chiunque, basti pensare a chi spinge per esempio un passeggino con una figlia o un nipote. O chi si trova momentaneamente a doversi muovere con delle stampelle.
Così ecco
che va avanti il lavoro di abbattimenti dei marciapiedi in prossimità degli
attraversamenti pedonali, i così detti scivoli che permettono la scesa alle
carrozzine. Se in quest’anno sono stati fatti circa 200 interventi tra quelli
nuovi e riqualificati, per il prossimo anno ne sono previsti 85 solo per i
lavori di manutenzione ordinaria, senza contare quelli straordinari. Un piano
che prevede una spesa di 240.000 euro.
Ma questa forse è solo la punta di un iceberg ben più grande che ha in mente
l’assessora ai Lavori pubblici, manutenzione e decoro urbano, beni comuni,
partecipazione e cittadinanza attiva Alessia Bettini. In rampa di lancio ci
sono alcune idee, tra queste ce n’è una particolarmente impegnativa e
suggestiva, ma che sarà di grande utilità: la mappatura da eseguire prossimamente
attraverso un tavolo permanente con la Consulta dei disabili e gli uffici
urbanistici per eseguire una schedatura completa non solo dei problemi legati
alla viabilità, ma un piano generale e completo a cominciare dagli edifici
pubblici. Proprio a questo riguardo verrà a breve presentata una mozione in
consiglio comunale da Mimma Dardano, capogruppo della Lista Nardella, che
prende spunto, ma allargandolo a livello cittadino, da quanto fatto nel
Quartiere 2 grazie al contributo del consigliere Andrea Mucci. Perché l’idea è
quella di avere su queste tematiche ancora più attenzione e metterci più
risorse. Da questo piano si capiranno anche quelle che sono le esigenze
primarie, gli interventi da eseguire con maggiore urgenza: « Avere attenzione
su queste tematiche – spiega l’assessora Bettini – è segno di considerazione e
civismo. Le barriere architettoniche sono un ostacolo che non riguarda solo chi
ha disabilità, ma tutti quanti, come per esempio chi ha carrozzine con i
bambini. Magari alla maggior parte delle persone può sembrare una piccola cosa,
ma tutti questi interventi servono tantissimo».
Intanto i lavori principali da eseguire il prossimo anno sui marciapiedi
riguardano via Lanza angolo via Pilati, via Niccolò da Uzzano angolo via
Ruffoli, sempre via Niccolò da Uzzano, ma questa volta angolo via
Castiglionchio, via Rucellai angolo via della Scala, via Francavalla angolo via
Vignali. In questi punti della città verranno eseguiti quattro scivoli. Tre
saranno invece approntati in via dei Della Robbia angolo via Giambologna,
sempre in via dei Della Robbia, ma questa volta all’angolo con via Jacopo
Nardi, in via Scialoja angolo via Bovio, in via Uguccione della Faggiola angolo
via Filippo degli Ugoni, in via Rubaconte da Mandello angolo via Ruffoli e
infine in via del Bandino angolo via Filippo degli Ugoni.
Ma poi c’è anche l’aspetto che riguarda i comportamenti dei cittadini. Quante
volte vediamo auto parcheggiate sulle strisce o sugli scivoli dei marciapiedi?
Magari chi non ha problemi deambulatori può passarci anche sopra, si tratta
solo di fare qualche metro in più di strada. Per chi invece non ha la
possibilità di eludere l’ostacolo questo tipo di comportamento crea una
difficoltà insormontabile. Per non parlare dell’auto lasciata nel posto per
disabili: «Non c’è dubbio che dobbiamo lavorare sulle barriere architettoniche
fisiche – prosegue Bettini – ma ci deve essere anche un senso di civismo che
riguarda i nostri comportamenti nel quotidiano, come l’evitare di mettere una
macchina in doppia fila o parcheggiare sulle strisce. Deve crescere un civismo
diffuso anche tra di noi, proprio per questo faremo delle campagne per
sensibilizzare ancora di più i cittadini su questi temi».
di Alessandro Di Maria da La
Repubblica del 16.12.2019
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