Il tramonto di un sogno, fino alla diatriba amministrativa. Il pontile specializzato per i portatori di handicap smantellato, uno strascico che rischia di arrivare a livello giudiziario e debiti da ripianare. Era il 2015 quando nasceva la onlus Gondolas 4 All: «Facciamo un mestiere che ci dà tanto, volevamo dare qualcosa indietro rendendo il simbolo di Venezia accessibile a tutti».
Alessandro Dalla Pietà è gondoliere e l’ideatore, insieme al collega Enrico Greifenberg, del progetto che ha realizzato il pontile specializzato per i portatori di handicap in Rio Novo, alle porte della città. Oggi sospira: «Non doveva finire così». Piattaforma parzialmente smantellata, debiti da saldare, la società costruttrice in rotta totale con l’Associazione Traghetto S. Marcuola concessionaria dello spazio acqueo. «Avevamo trovato una ditta leader in Europa per questo tipo di tecnologie, che si era già occupata della macchina per Zanardi. E poi ci siamo affidati alla Rein per costruire il tutto con plastiche riciclate ed ecosostenibili». Costo dell’operazione? «110mila euro complessivi. Ne abbiamo ricevuti subito 50mila dalla Regione Veneto, che ci ha dato grande supporto. Altri 20 mila da un privato. Il resto è mancato al momento dell’inaugurazione». Alla onlus, sono stati concessi tre anni di tempo per saldare il disavanzo. «E io ho fatto da garante», aggiunge Dalla Pietà. «Ma ne sono già passati quattro e i soldi non si sono visti». Da qui il caos: la società Rein ripiana i debiti dell’associazione, comprando il pontile, e confida che lo stesso venga poi acquistato dai gondolieri che lo utilizzano nel quotidiano. Speranza vana: la scorsa settimana Traghetto S. Marcuola ne chiede invece lo smantellamento, con una lettera di diffida alla Rein. Chi avrebbe dovuto pagare quei 40 mila euro? «Con la crisi degli ultimi mesi si tratta di una cifra considerevole anche per una categoria come quella dei gondolieri», spiega lui. «Ma il problema vero è che nei tre anni precedenti c’è stata totale indifferenza da parte di tutti. Evidentemente, il gesto di portare in gondola una persona in sedia a rotelle non emoziona chi è attorno a me». Dalla Pietà è disilluso: «Per Gondolas 4 All ho speso quattro anni della mia vita, presentando l’iniziativa fino alle Nazioni Unite a Vienna. È stata la spinta di due semplici cittadini: senza coinvolgere alcun partner, al di là di ogni logica di politica locale». Anche il Comune finora ne è rimasto fuori. «Solo in vista dello smantellamento, l’amministrazione ha iniziato ad attivarsi: possibile che non riesca a fare da garante e salvare questo progetto di civiltà?». Forse, ora però è troppo tardi.
Da La Nuova di Venezia di Francesco Gottardi 19 settembre 2020
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