Una figura educativa di continuità, una risorsa utile agli alunni con disabilità, al team degli insegnanti e, non ultimo, alle famiglie di questi ragazzi che durante il lockdown hanno sofferto ancora di più dei loro compagni, della mancanza della scuola e dei contatti.
Per richiamare l’attenzione di tutte le componenti scolastiche sull’importanza della figura dell’educatore, è stato presentato ieri pomeriggio, nella sede di Confcooperative Bergamo, il documento sull’assistenza educativa scolastica e il diritto allo studio dell’alunno con disabilità, sottoscritto in modo congiunto dalla stessa Confcooperative, dal Coordinamento Bergamasco per l’Integrazione e dalle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil. «Sul territorio – ha sottolineato Fabio Loda, coordinatore Federsolidarietà Confcooperative Bergamo – la cooperazione sociale di Confcooperative Bergamo ha in carico, nei diversi ordini scolastici, quasi 2.000 alunni con disabilità che vengono seguiti da più di 1.100 assistenti educatori». «Questo documento – ha dichiarato Orazio Amboni della Cgil e Alessandro Locatelli, Cisl – è il primo passo per arrivare a cambiare la norma in merito al riconoscimento del ruolo dell’assistente educatore nella programmazione scolastica». «L’assistente educatore gioca una parte importante nella cura degli studenti con disabilità – hanno ribadito Nadia Pautasso, referente assistenza educativa scolastica Federsolidarietà e Francesca Cicolari, coordinamento bergamasco per l’integrazione -. Sono una figura di raccordo, e di mediazione, tra l’alunno e i suoi compagni, oltre che un punto di riferimento per la famiglia». Un ruolo dunque che deve essere valorizzato in vista della programmazione dei piani educativi in presenza, ma anche a distanza e, se necessario, in affiancamento a domicilio. Il documento verrà spedito a tutte le componenti scolastiche per avviare un percorso di maggiore sensibilizzazione.
Da L’Eco di Bergamo 19 settembre 2020
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