Girando in carrozzina per Varese: quanti ostacoli

Girando in carrozzina per Varese: quanti ostacoli

Abbattimento delle barriere architettoniche e sostegno alla disabilità: ma alle parole fanno seguito, poi, i fatti? Assieme a Mirko (che da anni, ormai, sta combattendo contro la sclerosi multipla), abbiamo voluto provare direttamente a muoverci anche noi in sedia a rotelle.

L’appuntamento è in centro a Varese. Mirko è già lì quando arriviamo (con lui c’è un’amica), il tempo, allora, dei saluti e di un caffé e, poi, si può cominciare. “Forza… questa è per te, siediti che andiamo”. Già, perché si parla sempre di abbattimento delle barriere architettoniche e di sostegno e vicinanza a chi, purtroppo, si trova a doversi confrontare, quotidianamente, con una disabilità, ma, alla fine, accanto alle tante parole ci sono davvero anche i fatti? E, così, ecco che proprio per rispondere a questa domanda, abbiamo voluto constatare, come si dice, direttamente ‘con mano’ qual’è la situazione, mettendoci pure noi su una sedia a rotelle e girando alcuni punti della città. Si va, insomma, però appena pochi metri dopo e, subito, c’è la prima difficoltà. Quello che all’apparenza, infatti, è un semplice gradino, beh… credeteci è un grande ostacolo. “Cosa dobbiamo fare?”, gli chiediamo. “Bisogna alzare un po’ le ruote davanti e, quindi, darsi una spinta con le posteriori”. Ci proviamo! Eh no, niente (anzi, nei vari tentativi la carrozzina si è sollevata troppo e siamo finiti a terra). Proseguiamo il nostro ‘tour’, allora, ma, neanche a dirlo, ecco il secondo ‘stop’: stavolta il problema sono i sanpietrini che o ci bloccano del tutto oppure se riusciamo a percorrerli richiedono un enorme sforzo con le braccia. Un’altra grossa difficoltà e, intanto, ci spostiamo di nuovo. Adesso è il momento di attraversare la strada. Ci avviciniamo alle strisce pedonali, guardiamo che non arrivi nessuno e via. Un attimo, però, perché i vari dislivelli, le buche e l’asfalto sconnesso non ci fanno essere completamente stabili; comunque, prese le adeguate misure, riusciamo a raggiungere la parte opposta della carreggiata. Ed ora? Se volessimo entrare in qualche esercizio commerciale? In alcuni, per fortuna, ci sono delle apposite pedane, mentre molti, purtroppo, ne sono privi. “Pertanto, come si fa?”. “Non si fa o devi trovare chi ti aiuta, sollevandoti la sedia a rotelle per permetterti così di accedere – spiega Mirko (che da anni, ormai, sta lottando contro la sclerosi multipla)”. Impedimenti su impedimenti, insomma. “E oggi abbiamo visto solo una parte delle problematiche che, ogni giorno, le persone con disabilità devono affrontare – conclude – Ci sono, ad esempio, accanto a queste i marciapiedi troppo stretti e che se non stai attento rischi di perdere l’equilibrio e cadere; oppure i bagni pubblici, pochi o in diversi casi di difficile utilizzo; ancora, la complessa realtà dei posteggi, ecc… – conclude – Situazioni che, purtroppo, sono praticamente ovunque, in quasi tutte le città e paesi. L’Italia è ancora tanto indietro rispetto a simili tematiche. Io dico sempre che non riusciamo a vedere o, in qualche caso, facciamo finta di non vedere i grossi ostacoli che ci sono. Ciò che serve non sono le parole, bensì i fatti concreti e specifici”.

di Alessio Belleri da Logos del 06/10/2020

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