Incuriosire.it ha incontrato il Prof. Sergio Mascetti del Dipartimento di Informatica dell’Università degli Studi di Milano e coordinatore del Progetto MusA. Abbiamo rivolto alcune domande al Prof. Mascetti per conoscere più da vicino l’applicazione MusA. Ringraziando Sergio per aver risposto alle nostre curiosità.
1) Come e quando nasce MusA?
L’Associazione Nazionale Subvedenti (ANS) sta attivamente lavorando al progetto DescriVedendo, finalizzato a creare descrizioni oggettive e dettagliate delle opere d’arte, pensate per le persone con disabilità visive, ma utili e informative per tutti (https://www.descrivedendo.it/). L’idea di fondo di MusA è quella di erogare queste descrizioni in modo interattivo e accessibile. L’idea di MusA nasce nei primi mesi del 2019, e si è concretizzata con un progetto, finanziato da Fondazione Comunità di Milano, che è partito a Ottobre 2019 e si concluderà a Marzo 2021.
2) Come funziona MusA?
MusA è un’applicazione per smartphone e tablet. Quando l’utente si trova al museo, può inquadrare il quadro con la fotocamera del proprio dispositivo. MusA riconosce automaticamente il quadro, e inizia a leggere la descrizione di DescriVedendo. Mentre MusA legge la descrizione, mostra anche informazioni visive con tecniche di realtà aumentata, cioè andando a sovrapporre informazioni virtuali a quelle reali inquadrate con la telecamera. L’utente può anche toccare sullo schermo parti del quadro e riceverne una descrizione.
3) Descrivere le opere d’arte a un non vedente è una delle operazioni più complesse che un vedente possa fare. In realtà pensi sia realmente possibile trasmettere le sensazioni date da un’opera d’arte a un non vedente?
La domanda è certamente calzante, ma non riguarda propriamente il progetto MusA, quanto il progetto DescriVedendo. Anche se io non sono coinvolto nel progetto DescriVedendo, provo a dare una mia risposta, che però rappresenta la mia opinione personale. Creare delle descrizioni di un’opera adatte per una persona con disabilità visiva è veramente complesso e infatti la metodologia di DescriVedendo prevede di coinvolgere molte persone, richiede molti passaggi, e molto tempo, anche settimane o mesi, per descrivere un singolo quadro. Il risultato però è incredibilmente efficace. Io stesso (che sono vedente) ho seguito il percorso alla pinacoteca di Brera durante il quale vengono lette alcune descrizioni DescriVedendo da una guida e sono rimasto assolutamente stupito da quanto l’approccio di DescriVedendo permette, anche ad una persona vedente, di cogliere moltissimi aspetti che altrimenti sfuggirebbero. E’ stata forse la prima volta in vita mia in cui mi sono sentito veramente emozionato nell’osservare un’opera. Ecco, questo è strano: come una descrizione creata appositamente per essere oggettiva, riesca invece, in fin dei conti, a destare grande emozione nell’ascoltatore.
Per cui, sulla base della mia esperienza personale, credo che DescriVedendo possa essere efficace anche per le persone con disabilità visive. Da un punto di vista scientifico, credo che sarebbe interessante studiare questi aspetti, magari svolgendo una valutazione sperimentale dell’efficacia di DescriVedendo, magari comparata con delle descrizioni estemporanee.
4) Per quali musei funziona MusA
DescriVedendo è disponibile in diversi musei, trovi un elenco sulla pagina del progetto. MusA invece sarà disponibile come minimo in questi musei: Musei del Castello Sforzesco, Casa Museo Boschi Stefano, Pinacoteca di Brera e Museo del Novecento.
5) Dopo MusA ci sono altri progetti?
Al momento stiamo pensando di estendere MusA al di fuori dei musei, utilizzando tecniche simile a quelle di Descrivedendo e di MusA per permettere di rendere più fruibile l’architettura o i grandi monumenti. Stiamo raffinando questa idea e speriamo che a breve sia possibile presentare un progetto, magari in partnership con il Comune di Milano, con il quale stiamo discutendo questa idea
Di Antonio Capoduro da Incuriosire.it
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