Il presidente dell’associazione Città Viva critica l’amministrazione: «Non ci hanno coinvolto nella stesura del progetto»
«È necessario rivedere il progetto relativo all’abbattimento delle barriere architettoniche». Così l’associazione Città Viva che ha scritto una lettera all’amministrazione comunale, indirizzata al sindaco Gaetano Cimmino, all’assessore ai Lavori Pubblici Giovanni Russo e al dirigente Giuseppe Terracciano. Secondo quanto evidenziato dal presidente Enzo Guadagno, il progetto che dovrebbe portare alla realizzazione di attraversamenti pedonali rialzati lungo corso Garibaldi, via Bonito, via Mazzini non sarebbe utile per i cittadini disabili. «Nella determina si evince come l’obiettivo dell’amministrazione comunale non è quello di eliminare le barriere architettoniche ma quello di moderare il traffico nel centro città. Di fatto, premesso che il traffico nelle suddette vie durante il giorno e soprattutto nei giorni festivi e prefestivi scorre con discreta lentezza, si potrebbero regolare gli eventuali eccessi di velocità in maniera meno dispendiosa e con una maggiore incidenza educativa. Tra l’altro, in via Mazzini la velocità del traffico veicolare è pari, a volte anche inferiore, a quella pedonale. Facciamo presente inoltre che a livello dei due numeri civici 2 e 32, individuati dal progetto come meritevoli di un passaggio pedonale rialzato, sono già presenti due passaggi pedonali ben strutturati e in parte rialzati, di facile accesso per i disabili, che avrebbero bisogno solo di un restyling».
Nella relazione tecnica, a proposito degli interventi da progetto, per Città Viva «nulla viene riferito circa gli attraversamenti pedonali indispensabili in corrispondenza delle varie traverse che si immettono e canalizzano il traffico veicolare e pedonale su Corso Garibaldi da CVE e via Alcide de Gasperi». Ed è così che che l’associazione critica l’amministrazione comunale: «Non c’è stato nessun confronto con i cittadini, neanche con le associazioni iscritte al Forum dell’amministrazione condivisa. Il progetto per l’abbattimento delle barriere architettoniche appare confuso e superficiale. È semplicemente un piano costoso di contenimento della velocità veicolare, non è di assoluta necessità né cosa primaria da realizzare secondo il piano Peba. Questi 170mila euro potrebbero essere spesi per altre questioni, magari più inerenti le difficoltà dei disabili».
Da StabiaChannel.it 10/12/2020
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