“L’inerzia totale di tante Amministrazioni Comunali dell’Area Metropolitana di Reggio Calabria, in particolar modo del capoluogo reggino nell’assumere iniziative volte ad elevare le condizioni di vivibilità dei cittadini disabili è culturalmente imbarazzante e moralmente inaccettabile”.
Così in una nota il Vice Presidente Provinciale dell’U.Di.Con. di Reggio Calabria, l’avv. Mary Caracciolo, che aggiunge: “Non solo perché esistono da tempo leggi e direttive che impegnano fortemente le Amministrazioni Comunali all’adempimento dei doveri istituzionali inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale (tra i quali spicca per rilevanza sociale l’abbattimento delle barriere architettoniche), ma anche, e soprattutto, perché la Regione Calabria risulta palesemente inadempiente verso questa tematica. Un colpevole ed inspiegabile ritardo da parte delle Amministrazioni nell’adeguare le strutture per rendere le proprie città più vivibili, culturalmente liberate da ogni pregiudizio e soprattutto accessibili per i portatori di handicap, che non è solo un forte segnale di civiltà sociale ma anche un obbligo normativo stabilito dall’art. 32, comma 21 della legge n.41 del 1986 che così recita: <>”.
“Il Peba – continua l’Avv. Mary Caracciolo – contiene la rilevazione e la classificazione di tutte le barriere architettoniche presenti negli spazi pubblici (strade, piazze, parchi, etc.) e negli edifici di proprietà comunale, le proposte per la loro eliminazione, la stima dei costi per gli interventi di abbattimento. Ed è anche lo strumento di programmazione cui riferire le risorse finanziarie disponibili per la realizzazione degli interventi. Inoltre, il Piano è la cornice quadro per il coordinamento delle diverse politiche d’intervento rivolte all’accessibilità e mobilità delle persone disabili, non necessariamente limitate alla realizzazione di opere pubbliche, ma anche rivolte al miglioramento dei servizi prestati (trasporto pubblico, trasporto dedicato, comunicazione e informazione, etc.)”.
“L’abbattimento delle barriere architettoniche – conclude la Vice Presidente U.Di.Con. di Reggio Calabria – deve essere colta come una priorità per le varie Amministrazioni Comunali, occorre attuare gli interventi.
La concreta fruizione di questo diritto per le persone affette da disabilità, sancita dal principio di eguaglianza di cui all’articolo 3 della Costituzione, costituisce lo strumento e la precondizione indispensabile per ciascun individuo per potere esercitare tutta un serie di diritti nonché per integrarsi nell’ambiente sociale. La stessa Costituzione demanda al legislatore il compito di rimuovere tutti gli ostacoli di ordine economico e sociale che possono ostacolare l’attuarsi in concreto del principio di eguaglianza. È proprio sulla base di questa specifica previsione costituzionale che va inquadrata tutta la legislazione ordinaria in tema di disabilità, compreso l’aspetto della mobilità e il correlato obbligo per la pubblica amministrazione di eliminare le barriere architettoniche. Da qui, la richiesta, da parte dell’ U.Di.Con. in qualità di Associazione di Promozione Sociale oltre che a difesa degli Utenti, affinchè i vari Sindaci dell’intera area metropolitana, inadempienti intervengano per giungere all’adozione del Peba, dando un segnale di forte discontinuità sul tema della mobilità dei disabili. Chiederemo un tavolo di confronto alla Città Metropolitana di Reggio Calabria per confrontarci sul tema” – conclude l’Avv. Mary Caracciolo.
Da Stretto Web 2/3/2021
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