Le Ferrovie hanno detto al sindaco che i lavori cominceranno solo nel 2021. Continuano le difficoltà per i disabili anche per raggiungere il mare dal centro .
ROSETO. Per l’eliminazione delle barriere architettoniche alla stazione
ferroviaria di Roseto bisognerà attendere il 2021. «Ho parlato con le Ferrovie,
chiedendo di nuovo di anticipare questi lavori al 2020», fa sapere il sindaco
Sabatino Di Girolamo, «ma loro mi hanno detto che i lavori si faranno non prima
del 2021. Sono interventi complessi, che riguardano anche binari e marciapiede,
oltre le scalinate». Un problema annoso, mai risolto dalle varie
amministrazioni che si sono succedute, che impedisce ai disabili di accedere al
secondo e al terzo binario; mentre al primo binario ci si può arrivare
facilmente, per accedere al secondo e al terzo c’è una scalinata molto alta che
impedisce l’accesso alle carrozzine. I problemi per i disabili, nel territorio
comunale di Roseto, non sono rappresentati solo dalle barriere architettoniche
della stazione: l’accesso al mare infatti, dal centro cittadino, diventa
impossibile non solo per la presenza delle barriere architettoniche alla
stazione ferroviaria, ma anche per le pendenze eccessive dei sottopassi di via
Thaulero e via Canale Doria. Un disabile in carrozzina, da solo, sarebbe
costretto a percorrere almeno 700 metri, sia verso nord sia verso sud, per
raggiungere i sottopassi accessibili ai disabili, ovvero quello in via Emilia e
quello in viale Marche. Ci sarebbero due sottopassi più vicini, via Filippone
Thaulero verso sud e via Conti verso nord, ma in entrambi i marciapiedi sono
troppo stretti per una carrozzina. Sei mesi fa, in consiglio comunale, è stato
approvato l’atto di indirizzo propedeutico alla stesura del Peba, il piano per
l’eliminazione delle barriere architettoniche e, contestualmente all’atto di
indirizzo, sono state approvate anche le linee guida con un cronoprogramma del
lavoro da svolgere nei prossimi mesi, ovvero una graduale rimozione delle
barriere architettoniche in tutta la città, oltre a dei lavori su edifici e
spazi pubblici. Sono tutti buoni propositi, da concretizzare al più presto
però. Si può intervenire in tanti punti della città, come sui marciapiedi o nei
parchi, ma sarebbero degli interventi che andrebbero a risolvere il problema
delle barriere architettoniche solo parzialmente, perché fin quando non si
permetterà ai disabili di accedere in sicurezza dal centro cittadino al
lungomare, non si potrà mai parlare di “città a misura di disabile”.
di Luca Venanzi da Il Centro del 13.01.2020
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