La grande mostra su Claude Monet a Milano: oltre 50 opere dal Musée Marmottan di Parigi
Fino al 30 gennaio 2022, Monet accompagna il visitatore alla scoperta di opere chiave dell’Impressionismo e della produzione artistica del suo più noto esponente, grazie a un eccezionale prestito.
A Palazzo Reale di Milano un percorso di 53 opere racconta la vicenda umana e artistica del più noto esponente della corrente impressionista, Claude Monet (Parigi, 1840 – Giverny, 1926). Un prestito eccezionale, avvenuto grazie alla collaborazione con il Musée Marmottan Monet di Parigi che possiede il nucleo più grande al mondo di opere dell’artista, frutto di una generosa donazione di Michel, suo figlio, avvenuta nel 1966. La mostra, promossa dal Comune di Milano-Cultura e prodotta da Palazzo Reale e Arthemisia, rientra nel progetto museologico Musei del mondo a Palazzo Reale, nato con l’intento di far arrivare a Milano le collezioni e la storia dei più importanti musei internazionali. 1 of 14
LA MOSTRA DI MONET A PALAZZO REALE
MONET, organizzata in un percorso cronologico, ripercorre i momenti salienti della parabola del Maestro impressionista attraverso le opere che lui stesso considerava fondamentali, private, tanto da custodirle gelosamente nella sua abitazione di Giverny. Tra queste ci sono le sue Ninfee (1916-1919), Il Parlamento. Riflessi sul Tamigi (1905) e Le rose (1925-1926), l’ultima tela dipinta. Suddivisa in 7 sezioni e curata da Marianne Mathieu – storica dell’arte e direttrice scientifica del Musée Marmottan Monet di Parigi – la mostra accompagna il visitatore alla scoperta di opere chiave dell’Impressionismo e della produzione artistica di Monet sul tema della riflessione della luce e dei suoi mutamenti, riscontrabili in opere come Sulla spiaggia di Trouville (1870), Passeggiata ad Argenteuil (1875) e Charing Cross (1899‐1901). Nella gallery, alcune immagini dei lavori esposti in mostra.
Da Artribune
La mostra situata al primo piano di Palazzo Reale a Milano, accessibile con ascenso sulla destra dell’interno del cortile.
Unico difetto è il posizionamento diretto dei riflettori sui quadri, rendendo difficoltoso a l pubblico e soprattutto a chi è costretto in carrozzina una visione ottimale delle opere.
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