L’attualità internazionale ci costringe a riflettere e ci porta a incuriosire ed a scoprire che il bombardamento russo di Putin al memoriale dello Shoah di Kiev è quanto di più orrendo che si possa fare umanamente, Sotto quel memoriale sono sepolti 100000 ebrei ucraini e sovietici uccisi dai nazisti.
Vogliamo qui proporvi una poesia di Evgenij Aleksandrovic Evtusenko dal titolo “Babij Jar”
Babij Jar di Evgenij Aleksandrovič Evtušenko Non c’è un monumento A Babij Jar Il burrone ripido È come una lapide Ho paura Oggi mi sento vecchio come Il popolo ebreo Ora mi sento ebreo Qui vago nell’antico Egitto Eccomi, sono in croce e muoio E porto ancora il segno dei chiodi. Ora sono Dreyfus La canaglia borghese mi denuncia e mi giudica Sono dietro le sbarre Mi circondano, mi perseguitano, mi calunniano, mi schiaffeggiano E le donne eleganti Strillano e mi colpiscono con i loro ombrellini. Sono un ragazzo a Bielostok. Il sangue è ovunque sul pavimento I capobanda nella caverna Diventano sempre più brutali. Puzzano di vodka e di cipolle Con un calcio mi buttano a terra Non posso far nulla E invano imploro i persecutori Sghignazzano “Morte ai Giudei” “Viva la Russia” Un mercante di grano picchia mia madre. O mio popolo russo So che in fondo al cuore Tu sei internazionalista Ma ci sono stati uomini che con le loro mani sporche Hanno abusato del tuo buon nome. So che il mio paese è buono Che infamia sentire gli antisemiti che senza la minima vergogna Si proclamano. Sono Anna Frank Delicata come un germoglio ad Aprile Sono innamorato e Non ho bisogno di parole Ma soltanto che ci guardiamo negli occhi Abbiamo così poco da sentire e da vedere Ci hanno tolto le foglie e il cielo Ma possiamo fare ancora molto Possiamo abbracciarci teneramente Nella stanza buia. “Arriva qualcuno” “Non avere paura Questi sono i suoni della primavera La primavera sta arrivando Vieni Dammi le tue labbra, presto” “Buttano giù la porta” “No è il ghiaccio che si rompe” A Babij Jar il fruscio dell’erba selvaggia Gli alberi sembrano minacciosi Come a voler giudicare Qui tutto in silenzio urla e scoprendomi la testa Sento che i miei capelli ingrigiti sono lentamente E divento un lungo grido silenzioso qui Sopra migliaia e migliaia di sepolti Io sono ogni vecchio Ucciso qui Io sono ogni bambino Ucciso qui Nulla di me potrà mai dimenticarlo Che l’ “Internazionale” tuoni Quando l’ultimo antisemita sulla terra Sarà alla fine sepolto. Non c’è sangue ebreo Nel mio sangue Ma sento l’odio disgustoso Di tutti gli antisemiti come se fossi stato un ebreo Ed ecco perché sono un vero russo.
Please follow and like us:
Lascia un commento