Il Comune “dichiara guerra” alle barriere architettoniche

Il Comune “dichiara guerra” alle barriere architettoniche

“Partecipazione e condivisione”. Sono queste le due parole attraverso le quali il vicesindaco di Olginate, Antonio Gilardi, ha dato il “calcio di inizio” alla partita a cui l’Amministrazione comunale ha ufficialmente avviato nella serata di ieri, mercoledì 17 maggio, per la redazione del nuovo PEBA ovvero il Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche. Il Comune “dichiara guerra” alle barriere architettoniche All’incontro di presentazione nella sala consiliare di Piazza Volontari del Sangue erano presenti, oltre ad alcuni cittadini e rappresentanti delle Associazioni, anche i tre professionisti ai quali è stato affidato l’incarico per redigere il piano: gli architetti Guido Pellò e Pamela Maggi e l’ingegnere Claudia Volontè.

“Quello a cui giungeremo – ha spiegato Gilardi – non deve essere solo un documento ma bensì deve rappresentare un cambio di passo culturale nel pensare al concetto di opera pubblica. Sul tema abbiamo fatto grandi passi, ma è anche vero che nel paese ci sono opere vecchie che necessitano di interventi che possono cambiare la vita delle persone a 360°’. Il vicesindaco Antonio Gilardi L’obiettivo è infatti quello di coinvolgere quanti più possibili soggetti, tra privati cittadini e associazioni, per raccogliere segnalazioni, proposte e consigli per arrivare, attraverso la partecipazione e la condivisione, ad una mappatura generale delle barriere in modo tale da pianificare tutti quegli interventi necessari per la loro eliminazione, a partire dai luoghi più frequentati come chiese, uffici postali e comunali. La parola è poi passata ai professionisti che hanno illustrato nel dettaglio le fasi del percorso “Il PEBA è un piano che ha due finalità – ha spiegato Pellò – ossia quella di permettere, tramite Regione Lombardia, di ottenere contributi e finanziamenti in più e quella di migliorare quello che è l’arredo urbano e la vivibilità del paese”.

In questo senso sono già pervenuti in municipio atti di partecipazione che hanno colto nel segno l’obiettivo primario di questo percorso: capire quelle sensibilità su quelle cose che nella vita quotidiana vengono trascurate, e non ci si rende conto di quanto rendano ostili le nostre città.

La parola è poi passata all’architetto Pamela Maggi, già consigliere comunale con delega all’abbattimento delle barriere architettoniche a Calolziocorte nell’ultima amministrazione: “Quello che vorremmo fare è creare tutta una serie di situazioni ed eventi nel quale sensibilizzare bambini e ragazzi su questo problema. I più giovani apprendono in fretta e sono dei geni a trovare queste barriere. Sperimentando con mano cosa vuol dire spingere una carrozzina, ad esempio, ci possono permettere di trovare le problematiche peggiori come possono gli attraversamenti. L’impegno è quello di collaborare con tutti, scuole, associazioni e cittadini perché il dialogo è importantissimo”.

A spiegare invece, quali fasi attraverserà nella pratica questo progetto è stata invece l’ingegnere Volontè: “Ci sarà una parte di analisi e di mappatura di tutti gli impedimenti presenti in paese. Poi, si valuterà per ciascun impedimento quanto è grave e come è possibile risolverlo andando a costruire una sorta di tabella riassuntiva. Infine, andando a quantificare economicamente ogni intervento si avrà il costo totale per arrivare ad una città inclusiva, senza barriere architettoniche”.

Spetterà poi all’Amministrazione comunale stabilire come procedere, per edificio o tipologia o priorità: “Non tutto sarà possibile. – ha concluso Gilardi – si spera di risolvere il più possibile ma cercando di trovare le soluzioni migliori. Non mi stupirei che alla fine, uscissero cifre superiori al mezzo milione di euro e pertanto, servirà procedere a piccoli passi”.

Da Prima Lecco del 19 maggio 2023 di Luca de Cani

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