Prende forma il progetto di Spah con l’obiettivo di garantire autonomia e pieno inserimento sociale ai giovani con diasbilità
Albosaggia, 1 febbraio 2020 – Un «Rifugio etico»in quota, un “museo antropologico culturale” gestito da ragazzi disabili e una “stalla etica” sono i prossimi, ambiziosi traguardi verso i quali si muove Albosaggia, con il suo servizio Spah (dedicato alle persone disabili e gestito dalla Fondazione Albosaggia) e tutti i partner territoriali coinvolti.
È di questi giorni una concreta svolta del progetto nato tempo fa nel paese orobico, ma con sviluppi su tutto il territorio sondriese, per la creazione di un circuito occupazionale virtuoso, in grado di garantire autonomia e pieno inserimento sociale ai giovani con disabilità. Dopo mesi di lavoro e confronto, ha trovato più ampia condivisione lo studio per la realizzazione del percorso che, grazie a un innovativo modello di gestione, permetterà a ragazzi e ragazze con abilità diverse di lavorare e realizzarsi e i cui dettagli sono al centro di una serie di incontri anche istituzionali.
«Grazie al concreto appoggio della consigliera regionale Simona Pedrazzi – commenta il sindaco di Albosaggia, Graziano Murada – stiamo valutando la possibilità di un accordo di programma con Regione Lombardia che ci permetterebbe di procedere ancor più speditamente e con maggiore forza”. Ci si muove quindi verso un reale cambiamento del sistema. Anche per merito di partner quali Fondazione Albosaggia, Tecnici senza Barriere e Polo di formazione professionale (Pfp), si creeranno opportunità concrete per le persone con disabilità psicofisiche che, di norma, passano dalla giovinezza all’età adulta senza trovare servizi che facilitino il loro ingresso nel panorama lavorativo.
Da Il Giorno-9 ore fa
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