Una riflessione che abbiamo deciso di condividere con voi lettori. Si tratta di un utente di Facebook, residente a Positano, che riflette sui problemi che un disabile deve ancora affrontare per poter godere di alcuni servizi che dovrebbero essere accessibili facilmente a tutti.
“Volevo complimentarmi con chi ha predisposto il rifacimento della via del “Palazzo “, veramente bella, ieri mentre scendevo ho potuto vedere il lavoro finito ed e molto elegante – si legge-
Volevo solo fare una domanda all’amministrazione e spero mi diano una risposta. Sono 8 anni che chiedo un bagno accessibile in spiaggia e una pedana al lido pubblico che arrivi fino a mare, ad oggi ancora niente: mi è stato detto che non ci sono soldi, non è facile farlo in spiaggia e che il bagno c’è nel museo del viaggio…
Allora la mia domanda è: quando si decide di investire / spendere soldi per Positano, non bisognerebbe prima pensare alle esigenze pubbliche?
Se ci sono stati i soldi per fare questo splendido tappeto che ha reso più bella la via del palazzo, suppongo ci saranno anche i soldi per fare un bagno pubblico per disabili, magari autopulente.
Dico io, ma come si fa a decidere quale è il miglior modo, il modo più etico e morale per investire denaro per utilità pubblica?”.
Quello che possiamo dire è che l’amministrazione De Lucia si è più volte attivata per abbattere le barriere architettoniche, ma evidentemente c’è ancora del lavoro da fare. Le barriere architettoniche sono ostacoli che impediscono la fruibilità degli spazi a persone con ridotte o assenti capacità motorie: il loro abbattimento deve essere un obiettivo di primaria importanza, sia a livello urbano, che di edificio.
Da Positanonews-30 gen 2020
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