Il Consiglio di Stato, come il TAR Salerno, ha ritenuto, che la domanda del Comune di partecipazione alla procedura di assegnazione dell’area demaniale del Lido Azzurro per realizzare una spiaggia per disabili, non ha natura provvedimentale, per cui l’atto lesivo degli interessi di Scalzone sarebbe l’effettivo provvedimento di assegnazione dell’area (al Comune) che al momento del ricorso e a tutt’oggi, non è stato rilasciato. Con questa motivazione i giudici amministrativi hanno respinto il ricorco del titolare Lido Azzurro.
In particolare Scalzone, rappresentato e difeso dagli avvocati Orazio Abbamonte e Elio Cuoco, contestava la decisione dell’amministrazione comunale che non concedeva il ripristino dell’originaria concessione demaniale per una superficie di 904 metri quadrati, preferendo utilizzare parte dall’arenile per la realizzazione di una spiaggia per disabili.
Il titolare del Lido Azzurro, però, sosteneva che questa decisione fosse soltanto un “escamotage” per favorire il vicino Lido Oasi. L’area individuata, infatti, non aveva nessun accesso dalla strada pubblica, era lontano dal parcheggio e raggiungibile solo dalla battigia del mare o attraverso la proprietà del consigliere comunale Eleodoro Di Nardo.
Eppure, a pochi metri di distanza, esisteva un ampio arenile demaniale, libero da concessioni, confinante con la strada pubblica, facilmente accessibile anche autonomamente con mezzi specifici, già attrezzato con servizi igienici e vicinissimo ad un’ampia area parcheggi (leggi qui). Ma la scelta dell’amministrazione comunale era stata diversa.
Per il Consiglio di Stato tutto è avvenuto regolarmente poiché il Comune, pur avendo manifestato l’intenzione di partecipare alla procedura per l’assegnazione, di fatto non ha poi messo in pratica il suo intento. Nelle scorse settimane, proprio su un altro ricorso presentato dal titolare del Lido Azzurro, i giudici amministrativi aveva dichiarato legittima la richiesta di ampliamento della concessione marittima.
Da Info Cilento-23 gen 2020
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