Perché visitare il binario 21?

Perché visitare il binario 21?

Ecco una visita da non perdere per chi vive a Milano e chi visita Milano. A Berlino c’è il Memoriale dell’Olocausto, un impressionante opera di cui ho ancora vivo il ricordo a distanza di 14 anni dalla visita, ieri a distanza di 80 anni dalla strage di Marzabotto ho desiderato visitare il Memoriale della Shoah a Milano, che da cittadino milanese non avevo ancora visto. Molto spesso, non si visita la propria città in cui si vive, è un luogo comune e questo è anche il mio caso.

Il binario 21 è un binario sotterraneo della Stazione Centrale di Milano, in cui venivano catturati e/o recuperati gli ebrei provenienti anche da Fossoli (MO) che, tra il 6 dicembre del 1943 ed il 30 gennaio 1944 vennero caricati in carri bestiame e portati direttamente ad Auschwitz-Birkenau; da quel maledetto binario partirono 774 persone.

Entrando al Memoriale dello Shoah di Milano, non si assiste a nulla di macabro o di sconvolgente, ma si immagina attraverso un percorso raccontato da brevi video dislocati all’interno del Binario 21, in cui viene narrato come funzionava quel treno, attraverso testimonianze che spiegano come funzionava il binario sotterraneo, essendo la linea ferroviaria collocata al piano superiore.

Il convoglio merci veniva assemblato al binario 21 attraverso un ascensore meccanico che portava giù e riportava su i carri collegati a una locomotiva che con una linea diretta collegava Milano con il famoso binario del campo di concentramento di Auschwitz. Arrivati a destinazione, venivano fatti scendere i sopravvissuti al viaggio e selezionati a seconda del sesso e delle capacità lavorative.

Il racconto dei sopravvissuti, ricordo che sono partiti in 774 e sono sopravvissuti 27, è di annientamento disumano, esseri umani trasformati in un numero tatuato sulla pelle e qui suggerisco la lettura di testimonianze sull’olocausto come Primo Levi, Elia Wiesel, Edith Bruck ecc. per non ripetere parole che soltanto coloro che hanno vissuto sulla propria pelle hanno saputo, con grande difficoltà e disagio, raccontarle al mondo intero.

Bello è il video in cui vengono lette la successione di leggi razziali dal 1938 al 1943, legiferati dal regime fascista.

In fondo a quest’area c’è il video di propaganda fascista della modernissima e bellissima Stazione Centrale ultimata nel 1931, in stile fortemente fascista con simboli allegorici della forza e della purezza.

A lato il famigerato binario 21 con i vagoni bestiame in bella mostra che invito tutti a provare a entrare e chiudere gli occhi immaginando il tremendo viaggio al 4-5 giorni di freddo, senza riscaldamento, senza cibo e acqua, solo buio e odore di pipì, escrementi e di cadaveri, destinazione incognita. 774 persone hanno viaggiato da Milano fino in Polonia solo perché vittime di un concetto orrendo: quello di razzismo.

Dietro ai carri bestiame l’elenco completo dei deportati evidenziando, quelli tornati vivi.

E qui termina il memoriale. Rispondo alla domanda del titolo di questa testimonianza: perché visitare il binario 21? Perché ritengo che l’educazione di tutte le persone debba partire dal racconto del passato vissuto.

Per informazioni sull’accessibilità si veda il seguente link a cura dell’Associazione Nazionale Turismo Open.

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