Il gruppo della Operti contesta i tempi di presentazione dell’emendamento della maggioranza
Il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche
(Peba) messo all’ordine del giorno, su richiesta del gruppo di minoranza, del
Consiglio comunale riunito martedì 4 febbraio a mezzogiorno, è passato con il
solo voto della maggioranza. All’apparenza una incongruenza spiegata dal fatto
che il gruppo di Bozzano ha accolto la proposta ma con alcune variazioni
presentate in un emendamento, messo ai voti “a sorpresa” in Consiglio. Ed è
questo che è stato votato.
La minoranza ha lasciato i banchi del Consiglio perché “la votazione
dell’emendamento non è regolare – sottolinea la capogruppo Donatella
Operti -. Il regolamento all’articolo 47 prevede che l’emendamento venga
depositato almeno 24 ore prima del Consiglio per dare il tempo ai consiglieri
di confrontarsi”. La segretaria appellandosi a un altro comma controbatte
che “l’emendamento può essere presentato fino al momento in cui la
discussione è chiusa”.
L’emendamento concorda con le linee di indirizzo previste dalla minoranza per
la realizzazione del Peba, ma solo in parte. “Siamo sensibili al problema e
apprezziamo la vostra proposta – ha detto il vicesindaco Antonio Calcagno
– ma deve anche essere un piano strategico che si attiene alle regole e si
avvale di un professionista qualificato”. Ed è sulla figura del
professionista che la minoranza non ci sta. “Prima ci dite che il Peba non
si può fare perché ha un costo – dice Operti -. Adesso che vi
garantiamo che il Peba non richiede costi, voi ci proponete la consulenza esterna.
Non ha senso”.
Da La Fedeltà-4 feb 2020
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