L’allestimento della rassegna su Steve McCurry all’interno dell’Arengario, luogo simbolo della città ma con barriere architettoniche. “Abbiamo fatto presente con garbo il problema, ma il Comune non si è degnato di rispondere”. Ora sono intervenuti gli avvocati.
MONZA. Il Comune di Monza fa orecchie da mercante? La parola
ora passa agli avvocati e la storia potrebbe finire in Tribunale. Il casus
belli è l’allestimento della mostra fotografica dedicata a Steve McCurry
all’interno dell’Arengario, “uno spazio espositivo ritenuto uno dei luoghi
simbolo della città di Monza ma che, a causa della presenza di barriere
architettoniche, risulta inaccessibile alle persone con disabilità motoria e con
ridotta mobilità”, sostiene la Lega per i diritti delle persone con
disabilità (Ledha). La sezione di Monza della Ledha ha fatto subito presente al
Comune il problema.
“Troppo spesso, i diritti delle persone con disabilita? vengono ignorati,
sebbene vi siano leggi che li tutelano. Quando queste leggi vengono disattese o
ignorate noi non possiamo fare altro che farlo presente, con garbo,
all’istituzione che le contravviene -commenta Giorgio Fumagalli, presidente
dell’associazione-. Purtroppo, in questo caso, il Comune non si e? neppure
degnato di rispondere all’ennesima segnalazione inviata per far presente un
fatto, gia? successo, altamente discriminante”.
Non avendo avuto risposte positive da parte del Comune, Ledha Monza e Brianza
si è rivolta agli avvocati del “Centro Antidiscriminazione Franco
Bomprezzi” che hanno inviato una diffida al Comune. La decisione di
allestire la mostra in uno spazio non accessibile alle persone con disabilità
motoria “concretizza una discriminazione collettiva, vietata dal nostro
ordinamento giuridico -scrivono i legali-, e in particolare dalla legge 67/2006
e dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità”. In
altre parole, una persona con disabilità motoria che volesse recarsi a visitare
la rassegna dedicata al celebre fotografo statunitense, non è in grado di
accedervi in autonoma e subisce quindi un trattamento sfavorevole e
svantaggioso rispetto agli altri. Il Comune di Monza ora ha dieci giorni di
tempo per “far cessare immediatamente la discriminazione in atto”. In
caso contrario Ledha e Ledha Monza e Brianza si riservano la possibilità di
agire in giudizio. La mostra, che si è aperta il 17 gennaio scorso, e si
concluderà il 13 aprile.
di Dario Paladini da Redattore Sociale del
28.02.2020
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