AVELLINO. «Ma che vuoi che sia un po’ d’asfalto saltato». È tutto qui, in una frase apparentemente banale, il peso dell’indifferenza che schiaccia. Hai voglia di giornate mondiali di sensibilizzazione: non diminuirà di intensità fino a quando quel po’ d’asfalto saltato non diventerà un problema di tutti. E non solo di Rita De Sapio, la mamma di Anna, una ragazzina affetta sin dalla nascita da una rara malattia degenerativa. Anna ha 15 anni e vive a Monteforte, in via Acqua delle Noci. Una zona che negli ultimi lustri ha vissuto una espansione importante dal punto di vista urbanistico. E demografico, naturalmente.
La sua
patologia la costringe su una sedia a rotelle. Una condizione, però, che nè Anna
nè la mamma vivono come un ostacolo insormontabile. Perchè c’è l’affetto della
famiglia, dei compagni di scuola, degli amici, degli assistenti sanitari a non
far sentire affatto un peso il suo stato. Da tempo, Rita De Sapio lamenta la
presenza dinanzi casa di buche e sconnessioni nell’asfalto che non agevolano
affatto le manovre con la carrozzina. «La strada che conduce a casa osserva la
signora De Sapio – è stretta ed è devastata da buche che rendono difficile e
pericoloso muoversi su di una sedia a rotelle. Più volte mia figlia ha
rischiato di cadere».
Anna frequenta con profitto il liceo Imbriani di Avellino. Esce di casa ogni
mattina. Ed ogni mattina deve fare attenzione a che le ruote della sua
carrozzina non restino intrappolate tra le buche. E la stessa cosa accade
quando, al pomeriggio, si trova a ripercorrere lo stesso tratto di strada per
recarsi al centro di riabilitazione. O quando, più semplicemente, ha voglia di
uscire con la mamma per una passeggiata.
In tutta questa storia, c’è un solo ostacolo, quello sì insormontabile. È
l’ostacolo dell’indifferenza e della superficialità che viene posizionato da
chi sarebbe in realtà chiamato a rimuoverli gli ostacoli.
C’è tanta dignità nelle parole di Rita. Che senza mai alzare i toni ricorda
come a più riprese si sia rivolta agli uffici comunali chiedendo un gesto di
pietas, nulla di più. Una colmata, circoscritta, d’asfalto ed una livellata del
manto stradale. Tempo stimato dell’intervento: sette minuti circa. Compresa la
percorrenza da Palazzo Loffredo. «A settembre mi sono rivolta all’ufficio
tecnico. Mi fu risposto che nel giro di qualche giorno sarebbe stato risolto il
problema».
Invece, di giorni ne sono girati molti di più. Ed è quasi naturale che, per chi
vive una quotidianità come quella di Rita ed Anna, a girare non siano solo i
giorni. «Mi fa rabbia racconta Rita De Sapio dover avanzare certe richieste.
Mia figlia vive già una situazione di difficoltà. Basterebbe un po’ di umanità
per comprendere. Niente di più».
Un gesto di umanità (oltre che di legalità) sarebbe anche quello di posizionare
nell’area che il comune ha riservato per la sosta riservata ai diversamente
abili la opportuna segnaletica verticale, che rappresenta pur sempre un
deterrente all’inciviltà. Il sindaco di Monteforte Irpino, Costantino Giordano,
che a onor del vero è persona sempre attenta a questioni come quella sollevata
da Rita De Sapio, si è detto sinceramente rammaricato e pronto a rimediare.
La promessa di un intervento risolutivo è arrivata, immediata, anche dall’assessore
ai lavori pubblici, Carmine Tomeo. Che ha assicurato che per la giornata di
martedì 10 dicembre la questione sarà risolta. Un impegno preciso, cui farà
seguito una verifica altrettanto precisa da parte nostra. Perchè in fondo, per
un’amministrazione, cosa vuoi che sia un po’ d’asfalto saltato?
di Riccardo Cannavale da Il Mattino del 07.12.2019
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