«La carrozzina elettrica non riesce a salire la rampa per i disabili che porta in chiesa. Per questo ormai sono diversi anni che ho rinunciato ad andare nel Duomo, visto che nessuno può sollevarmi e portarmi all’interno. Io non sono un cattolico di serie b, credo di avere il diritto di accedere all’interno nonostante la mia disabilità».
È la denuncia di Aldo di Maio, anziano disabile che vive
nella zona di via Tribunali e ha segnalato ormai da diversi anni
l’impossibilità di accedere all’interno del Duomo partenopeo. La rampa
d’accesso dedicata ai disabili in carrozzina è troppo stretta per la sua
carrozzina a motore e, così, la chiesa diventa off limits.
È bene precisare che l’attuale rampa d’accesso alla chiesa non presenta
difformità costruttive. La larghezza minima rispetta gli standard previsti
dalla legge per i disabili in carrozzina, ma i criteri costruttivi risalenti a
oltre venti anni fa non tengono in alcuna considerazione le nuove esigenze dei
disabili. Da ormai diversi anni, infatti, sono sempre più diffuse le carrozzine
a motore, dei veri e propri mini scooter che in molti casi sono l’unico sistema
per spostarsi per persone che presentano problemi di una certa gravità alle
articolazioni o alle gambe.
Quando la rampa presente all’esterno del Duomo di Napoli è stata costruita non
è stata considerata l’eventualità di allargarla e, così, per adattarla alle
nuove esigenze sarebbe necessario un rifacimento totale o, in alternativa,
l’installazione di un mini ascensore o di un montascale. Gli addetti del Duomo
quando possono aiutano personalmente i disabili che vogliono accedere
all’interno, ma una intera categoria continua ad essere inesorabilmente
esclusa.
A peggiorare ulteriormente la situazione le pessime condizioni igieniche della
rampa e la pessima abitudine di parcheggiare in prossimità dell’ingresso
nonostante gli stringenti divieti che, in teoria, interdicono tutta l’area alle
auto. I tantissimi clochard che da mesi sono accampati sotto i porticati che
circondano il Duomo ormai hanno consolidato la loro cattiva abitudine di usare
le rampe per i disabili come deposito. Sacchi, sacconi e suppellettili
personali fanno così orribile mostra di se di fronte alla chiesa più importante
di Napoli, visitata ogni anno da migliaia di persone provenienti da tutto il
mondo.
Don Enzo Papa, parroco della cattedrale napoletana, ha più volte scritto al
Comune di Napoli per chiedere un intervento di pulizia e bonifica degli spazi.
Inutilmente. Se il Duomo di Napoli, infatti, ricade nella diretta
responsabilità della Curia Napoletana, gli spazi antistanti sono di competenza
del Comune che dovrebbe, tramite Asìa, garantire il decoro degli spazi.
Capitolo a parte per le decine di clochard che, a due passi dal museo di San
Gennaro, hanno creato una vera e propria baraccopoli. Anche in questo caso il
parroco del Duomo ha fatto presente l’assurda situazione al Comune, chiedendo
l’intervento degli assistenti sociali. Ad oggi, però, nonostante i numerosi
solleciti si aspetta ancora un intervento.
Da Il Mattino del 30.05.2020
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