Basta attendere: la cessione del credito e/o lo sconto in fattura per l’abbattimento delle barriere architettoniche va introdotta subito
Gli anziani e i disabili costituiscono una fetta importante della popolazione nazionale. Garantire loro la libertà di una vita autonoma dovrebbe essere una priorità dell’agenda politica sociale. Purtroppo, nelle agevolazioni fiscali e in particolare nella cessione del credito e/o sconto in fattura, le opere per l’abbattimento delle barriere architettoniche sono state dimenticate.
La cessione del credito e/o lo sconto in fattura per queste categorie è un’opzione che non si può più rimandare, proprio perché parliamo di categorie sociali già segnate da importanti precarietà economiche e personali.
La detrazione in dieci anni non basta, dal momento che in particolare gli anziani, oltre a essere percettori di redditi bassi, hanno anche un’aspettativa di vita che potrebbe non consentire la fruizione dell’intero credito fiscale. Al contrario, lo sconto in fattura dal fornitore e/o la cessione del credito a un familiare o a un istituto di credito sarebbe un vantaggio enorme, peraltro senza costi ulteriori per la collettività in quanto il medesimo credito d’imposta, con lo sconto in fattura non fa altro che passare da un soggetto (il contribuente acquirente) ad un altro (il fornitore).
Da molti anni le opere e i prodotti per l’abbattimento delle barriere architettoniche rientrano tra gli interventi che possono beneficiare della detrazione fiscale del 50%; tali opere sono definite all’interno del Testo Unico delle Imposte sui Reddito all’articolo 16 Bis lettera e).
Queste agevolazioni sono totalmente giustificate dai benefici che ne derivano per la collettività e l’individuo. L’abbattimento di una barriera architettonica, infatti, favorisce l’integrazione sociale e il diritto alla mobilità per le persone con disabilità e ridotte capacità motorie. Inoltre agevola, soprattutto per le persone anziane, il mantenimento a domicilio in condizioni di sicurezza, riducendo di conseguenza anche il rischio di incidenti domestici.
“In questi giorni siamo tutti molto sensibili al tema dei bonus fiscali ed in particolare al futuro dello sconto in fattura e/o della cessione del credito – commenta l’amministratore delegato di Stannah Montascale, Giovanni Messina – un efficace strumento con il quale i cittadini hanno potuto godere di una agevolazione immediata che ha stimolato e facilitato molte spese ed investimenti. Ci auguriamo tutti che tale strumento venga prorogato anche per il 2022 e che venga allargato finalmente anche alla categoria dei dispositivi che consentono l’abbattimento delle barriere architettoniche”.
A tal fine Stannah Montascale si è fatta portavoce di questa urgente istanza presso le istituzioni, inviando una lettera appello a 96 Deputati della Repubblica facenti parte della VI Commissione Finanze e della XII Commissioni Affari Sociali, a cui si aggiungono il Vice Capo di Gabinetto, il Segretario particolare, la Segreteria Tecnica, il Consigliere giuridico preposto alle attività del Settore Legislativo e il Consigliere giuridico per le questioni istituzionali e normative del ministro per le pari opportunità.
Stannah è una multinazionale inglese a capitale familiare che fornisce soluzioni per agevolare la mobilità sia in casa sia negli edifici pubblici. Il gruppo, con i suoi 150 anni di storia, ha portato il suo know how in oltre 60 Paesi grazie all’intermediazione dei rivenditori locali e la creazione di nuove filiali. In Italia i prodotti Stannah sono commercializzati dal 1995 da Stannah Montascale, guidata dall’amministratore delegato Giovanni Messina. In questi anni Stannah Montascale ha conquistato la fetta di mercato più ampia con oltre 22.000 installazioni solo nel nostro Paese.
Stannah offre al cliente una vasta scelta di prodotti: dai montascale, alle piattaforme, dai miniascensori agli elevatori, ma soprattutto mette al centro la cura del cliente e della sua casa offrendo una soluzione personalizzata e adatta al gusto e allo stile di ogni abitazione.
Da Adnkronos 16/11/2021
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