Carrozzine e montascale: sapete come si fa ad ottenerli dal nostro Servizio sanitario?

Carrozzine e montascale: sapete come si fa ad ottenerli dal nostro Servizio sanitario?

Sono molte le persone che si trovano nella necessità di dotarsi, anche solo temporaneamente, di ausili destinati alla mobilità. Per poterne usufruire occorre seguire una serie di passaggi precisi

Le persone con gravi problemi di mobilità o che non deambulano possono ottenere dalla Asl ausili «prescrivibili» come la carrozzina e, non tutti lo sanno, anche il montascale. Il Servizio sanitario nazionale, infatti, garantisce a determinate categorie di pazienti le prestazioni protesiche, incluse nei Livelli essenziali di assistenza (LEA), che comportano la fornitura di ausili, ortesi (dispositivi ortopedici) o protesi nell’ambito di un piano riabilitativo-assistenziale mirato a prevenire, correggere o compensare menomazioni o disabilità funzionali conseguenti a patologie o lesioni, a potenziare le abilità residue nonché a promuovere l’autonomia dell’assistito.
A stabilire la platea degli aventi diritto, i prodotti a carico del SSN e le modalità di fornitura sono il DPCM-Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di aggiornamento dei Lea (2017) e il nomenclatore delle prestazioni protesiche (allegato 5). In quest’ultimo sono inclusi, tra gli altri, sia i vari tipi di carrozzine (elenco 2B) prescrivibili per la mobilità, autonoma o assistita da un accompagnatore, che consentono alla persona di spostarsi in posizione seduta, sia i tipi di montascale (elenco 3) che possono essere forniti agli assistiti non deambulanti, esclusivamente per il superamento di scale interne all’abitazione, o di accesso al domicilio a condizione che l’edificio sia sprovvisto di ascensore idoneo o le scale non siano superabili mediante una rampa installata secondo le norme vigenti in tema di accessibilità.

Chi sono i beneficiari
Chi ha diritto alle prestazioni protesiche? Lo specifica l’art. 18 del Decreto: anziani e adulti che hanno l’invalidità civile con una percentuale superiore al 33 per cento; gli assistiti già sottoposti a visita da parte della commissione medica ma non ancora in possesso del verbale; persone non autosufficienti in attesa di visita per il riconoscimento dell’invalidità. Non è invece necessario il certificato di invalidità per la fornitura di ausili ai minori che necessitano di un intervento di prevenzione, cura e riabilitazione di un’invalidità permanente. Hanno diritto a ricevere gli ausili anche le persone ricoverate in una struttura sanitaria, pubblica o privata accreditata, per le quali il medico responsabile del reparto ne certifichi la necessità e urgenza prima della dimissione ma, contestualmente, è necessario avviare la procedura per il riconoscimento dell’invalidità. Se il paziente è ricoverato fuori del territorio dell’Asl di residenza, la prescrizione è inoltrata dal reparto alla sua Asl, tenuta a rilasciare l’autorizzazione tempestivamente.

La procedura da seguire: la prescrizione
Il primo passo per ottenere la carrozzina (o il montascale) è la sua prescrizione, che viene fatta dal medico specialista del SSN (pubblico o convenzionato) competente per il tipo di disabilità o menomazione, di solito il fisiatra. Quindi, occorre l’impegnativa per la visita specialistica (domiciliare, quando serve) «per prescrizione di carrozzina» (o montascale), fatta dal proprio medico curante sulla ricetta del Servizio sanitario, in cui può specificare se è urgente, per esempio, indicando il codice di priorità «B» (da eseguire entro dieci giorni). È comunque consigliabile verificare l’iter previsto dalla propria Asl di residenza, in particolare se si richiede la prescrizione del montascale poiché, oltre alla visita domiciliare dello specialista, potrebbe essere richiesta la relazione sia di un assistente sociale sia dell’ufficio tecnico del Comune di residenza (non è specificato nel nuovo nomenclatore).

La valutazione medica
Qual è il compito dello specialista? Spiega Rosanna Sorrenti, fisiatra all’Aulss 2 Marca Trevigiana (provincia di Treviso): «In base alla ricetta del medico di famiglia, che richiede la visita, per esempio per la prescrizione della carrozzina, lo specialista valuta le condizioni del paziente, se l’ausilio è necessario nell’ambito di un piano riabilitativo-assistenziale e individua il tipo di sedia a rotelle adatta all’assistito e compatibile con l’ambiente in cui vive, per esempio rispetto alla larghezza di porte o agli spazi di passaggio da una stanza all’altra. Poi la prescrive sul ricettario del SSN riportando il codice corrispondente alla tipologia dell’ausilio, indicato nel nomenclatore protesico». Quest’ultimo, infatti, non contiene tutti i prodotti in commercio ma solo l’elenco di quelli che possono essere forniti a carico del Servizio sanitario, secondo le indicazioni cliniche e d’uso descritte. Il paziente (o chi lo assiste) deve poi chiedere l’autorizzazione per il rilascio dell’ausilio all’ufficio competente, in genere il centro protesi e ausili, della propria Asl di residenza, presentando la prescrizione dello specialista e il certificato di invalidità civile o, se in attesa del riconoscimento, la ricevuta della domanda presentata per richiedere l’invalidità. Una volta ottenuta l’autorizzazione, l’ausilio viene fornito dalla Asl, che potrebbe già avere in magazzino una carrozzina che corrisponde a quella prescritta, per cui si riducono i tempi della consegna.

Se serve un «ascensore»
Lo stesso potrebbe accadere per i montascale, che sono acquistati direttamente dalle Asl con gare d’appalto e poi dati in comodato d’uso gratuito agli assistiti che li richiedono. Tra quelli prescrivibili a carico del SSN ci sono i montascale mobili a cingoli o a ruote, purché l’assistito abbia un caregiver in grado di utilizzare l’ausilio. Il nuovo nomenclatore consente di prescrivere per ambienti interni anche carrelli servoscala, a sedile o a piattaforma, agli «assistiti non deambulanti o persone con gravi problemi di mobilità, conseguenti a patologie invalidanti, tali da rendere impossibile la salita o la discesa di scalinate interne all’abitazione anche con l’aiuto del caregiver». Ma al momento li fornisce solo qualche Asl. La valutazione medica Ampliato l’elenco di chi può chiedere i dispositivi

Ampliato l’elenco di chi può chiedere i dispositivi
l nuovo nomenclatore dell’assistenza protesica, aggiornato dopo 16 anni, introduce alcune novità tra cui procedure di fornitura semplificate e l’ampliamento della platea dei destinatari delle prestazioni protesiche. «Tra coloro che possono beneficiare degli ausili di serie (elenco 2B dell’allegato 5), come le carrozzine, sono stati inclusi anche i pazienti con grave disabilità transitoria seguiti in assistenza domiciliare integrata, oltre a quelli in regime di ospedalizzazione domiciliare o di dimissione protetta» spiega Rodolfo Dalla Mora, presidente di Sidima, Società italiana disability manager. Le regioni o le Asl possono fornire questi dispositivi, sempre su prescrizione dello specialista, per un periodo massimo di 60 giorni, eventualmente prorogabile, nei casi in cui abbiano attivato servizi di riutilizzo degli ausili. Che cosa significa? «Per esempio – risponde Dalla Mora – le carrozzine, date in comodato agli assistiti, dopo che questi vengono a mancare vanno restituite dai familiari all’Asl, che provvede alla loro sanificazione e le tiene in magazzino per ridarle poi in uso a chi ne ha bisogno».

Da Corriere della sera 25 agosto 2020 di Maria Giovanna Faiella



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