Superamento delle barriere architettoniche, un diritto da tutelare. E’ questo l’oggetto della missiva indirizzata al Comune di Castellammare di Stabia e redatta dall’associazione Città Viva.
Il tutto parte da un esperimento. «Abbiamo percorso e mappato diverse strade
cittadine (circa 40), comportandoci da disabili, rilevando la mancanza di oltre
260 scivoli. Questo significa che un ipotetico disabile viene costretto a
scendere per ben 260 volte dal marciapiede, entrando in competizione pericolosa
con le auto» ha scritto il presidente Enzo Guadagno nella missiva in cui elenca
– con tanto di foto a corredo – le difficoltà che un diversamente abile deve
affrontare per passeggiare tra le strade stabiesi.
«Molte strade sono completamente prive di marciapiedi, né sono dotate di una
viabilità pedonale alternativa-sostitutiva, con una totale pericolosa
promiscuità fra auto e pedoni. Molti marciapiedi sono strettissimi, persino
ridicoli, dando spazio dignitoso solo agli autoveicoli. Molti marciapiedi,
anche se strettissimi, mostrano la inopportuna presenza di segnali stradali
verticali, pali della luce, cartelloni pubblicitari, alberi, dissuasori di
vario tipo, cabine elettriche e per la telefonia, pensiline in disuso ….
sistemati in maniera così confusa da rendere difficile il passaggio per un
normo-abile, impossibile per un diversamente abile. Molti marciapiedi sono
“nascosti” e irriconoscibili da una esuberante vegetazione spontanea, segno
eloquente di una scarsa attenzione del servizio di nettezza urbana. Questo
soprattutto nelle strade di maggiore periferia.
Molti, se non
tutti, i marciapiedi esistenti, esibiscono una povertà significativa di scivoli
idonei, e quei pochi esistenti, di per se stretti, sono sistemati in maniera
approssimativa, confusa, senza logica alcuna e spesso non intercettano il
flusso pedonale». Questo l’elenco delle criticità riscontate dall’associazione
Città Viva, che suggerisce anche una serie di interventi “semplici” e di rapida
attuazione, nelle more della realizzazione del Piano per l’Eliminazione delle
Barriere Architettoniche (PEBA).
In primis si suggerisce la «riqualificazione del piano di calpestio dei
marciapiedi con eliminazione delle buche esistenti attraverso una procedura di
normale manutenzione». Quindi la «rimozione o ricollocazione idonea (laddove
possibile) di tutti gli ostacoli che intercettano e rendono impossibile o
difficile la deambulazione pedonale; rendere conformi gli scivoli esistenti
alla normativa di legge aumentandone la larghezza; fare ricorso a scivoli
temporanei, non in muratura (alluminio, plastica,…), in attesa di un piano PEBA
strutturale, da collocare agli incroci, in linea con le strisce pedonali
tenendo anche conto della abituale direzione del flusso pedonale; migliorare la
percettibilità visiva degli scivoli attraverso opportuna segnaletica verticale
ed orizzontale (verniciatura colorata e luminosa degli scivoli)».
«Siamo certi che il Garante per i disabili, Assessori e Dirigenti dei diversi
Settori interessati presteranno tutta la dovuta attenzione a questa nostra
richiesta» conclude Guadagno.
Da StabiaChannel.it-18 mag 2020
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