Per il sindacato di Catania la fase 2 nel settore edilizio non può prescindere dalla soluzione definitiva di alcuni passaggi necessari già da anni
La fase 2 dell’emergenza Covid-19 va programmata anche per il settore edilizio, promuovendo e sostenendo, per esempio, la riqualificazione edilizia energetica ed antisismica, creando le condizioni per l’accesso ai benefici alle famiglie a basso reddito.
È questa solo una della proposte che la FILLEA Cgil di Catania, presenza al Comune in un documento indirizzato al sindaco di Catania, Salvo Pogliese.
Il segretario generale dei lavoratori edili, Giovanni Pistorio fa riferimento anche all’“interlocuzione serrata con gli istituti di credito maggiormente attivi sul territorio. Per quanto riguarda poi la sismicità del territorio catanese, da subito bisogna agire per la riclassificazione sismica del territorio il quale va assegnato alla 1° fascia di rischio. A Catania, nel periodo della grande speculazione e prima del varo delle nuove norme antisismiche, sono stati costruiti edifici che potrebbero rivelarsi poco o per nulla sicuri. Vanno inoltre verificate le condizioni statiche degli edifici costruiti prima dell’avvento del cemento armato e che negli anni sono stati fatti oggetto di pericolosi rimaneggiamenti. A Catania vanno immediatamente riprese le iniziative per la riqualificazione del centro storico della Città e vanno posti limiti rigidi al consumo di suolo, il bene comune va riqualificato attraverso la previsione di maggiori aree destinate al pubblico e per le quali vanno previsti raccordi ciclopedonali. E’ necessario, infine, avviare immediatamente la discussione con i cittadini residenti del quartiere antico corso sulla riconversione delle aree svuotate dell’ex presidio ospedaliero Vittorio Emanuele ed è necessario investire sulla riqualificazione del territorio e sulla riconversione del presidio”.
Per la Fillea Cgil di Catania, insomma, la fase 2 nel settore edilizio non può prescindere dalla soluzione definitiva di alcuni passaggi necessari già da anni, e che adesso si rivelano urgenti. Un altro esempio? “L’abbattimento delle barriere architettoniche, oppure io ripensamento degli spazi degli esercizi pubblici e dei negozi che spesso, troppo spesso, sono inadempienti rispetto alle norme che riguardano l’accesso ai disabili”.
Conclude Pistorio: “Le misure dovranno essere inquadrate in un contesto di preciso contrasto al lavoro in nero e alle infiltrazioni criminali nel settore. La crisi in corso acuirà le disuguaglianze e i welfare paralleli si rafforzeranno. Masse di disoccupati potrebbero finire con il barattare diritti, contributi e salari con chi finirà con l’offrirgli occupazione immediata e alla fine del lavoro grigio o nero. Non possiamo fare in modo di agevolare, seppure indirettamente, che ciò accada”.
Da CataniaNews.it-20 ore fa
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