Dietro front sui tagli all’assistenza domiciliare integrata: la Regione Lazio fa marcia indietro e incontra le famiglie per il nuovo decreto. Il precedente regolamento, firmato il 30 dicembre scorso, portava dei tagli alle ore nel servizio per l’assistenza domiciliare integrata provocando così la rivolta delle famiglie coinvolte. Quelle più colpite erano proprio le famiglie con disabili gravi.
Un tam tam,
volato anche sui social, grazie al gruppo “Fiere x Forza” che ha
raccolta in pochi giorni qualcosa come oltre 2mila iscritti. Le proteste hanno
fatto sì che il decreto venisse riformulato. Il nodo del contendere, infatti,
era il tetto massimo di 9 ore previsto per tutti, anche per i 600 disabili
gravi assistiti dalla Regione senza garantire così il servizio notturno. Si
sarebbe trattato di un banale errore di scrittura, così ha spiegato lo stesso
assessore regionale alla sanità, Alessio D’Amato. Tanto che il decreto è
stato riscritto ed è stato assicurato anche l’avvio di un tavolo tecnico in cui
verranno coinvolte anche le famiglie.
Lunedì scorso è stato modificato, proprio nella parte che riguarda le cure e i
pazienti ad alta intensità: «Il nuovo decreto – ha spiega D’Amato – stabilisce
che le Asl continueranno, senza interruzioni, a mantenere i Piani assistenziali
integrati in essere alle medesime condizioni senza riduzione del trattamento
assicurato. Come richiesto dalle associazioni degli utenti – continua
l’assessore – è stato espunto l’ultimo capoverso del paragrafo 4 del DCA n°525
che aveva creato disorientamento. Il nuovo decreto sarà ora pubblicato sul
Bollettino ufficiale». Nell’ultimo capoverso c’era scritto infatti che
«l’assistenza a domicilio è garantita per un orario massimo giornaliero pari a
9 ore». Questa parte, che aveva spaventato 600 famiglie, è stata cancellata. Ma
le famiglie dei pazienti nel frattempo avevano chiesto ed ottenuto di essere
ascoltati, ieri, in audizione alla Regione durante la commissione sanità.
L’incontro si è fatto ma alcune famiglie sono rimaste deluse dal fatto che, in
aula, non c’era l’assessore D’Amato ad illustrare il decreto: «Una mancanza di
rispetto – ha commentato Chiara Colosimo, consigliere regionale di
Fratelli d’Italia – prendiamo atto che è stato corretto l’errore macroscopico
sul massimo di ore erogate, ma non viene chiarito quali siano i casi di
assistenza domiciliare citando solo le malattie rare e si continua nella
drammatica comparazione fra oss, operatori socio-sanitari, e personale
infermieristico».
Da Leggo.it-14 ore fa
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