Il primo incontro nazionale delle strutture sanitarie con percorsi dedicati ai pazienti con disabilità. Asmed, il primo passo verso la Rete Dama (Disabled Advanced Medical Assistance) Nazionale.
Filippo Ghelma, Direttore di Dama (Disabled Advanced Medical Assistance)
San Paolo, e Matteo Stocco, Direttore Generale dell’Asst Santi Paolo e Carlo,
hanno accolto, lo scorso 15 febbraio, gli oltre 50 rappresentanti dei 15
reparti ospedalieri, presenti su tutto il territorio nazionale, dedicati
all’accoglienza e alla cura dei pazienti con disabilità ed esponenti del
Comitato Scientifico della Carta dei diritti delle persone con disabilità in
ospedale. Il primo raduno nazionale dei Dama, un momento importante che pone le
basi per la futura creazione di una Rete Dama Nazionale per rispondere alle
esigenze di salute delle persone con disabilità, attraverso servizi
ospedalieri. Fortemente collegati con il territorio, strutturati per accogliere
i pazienti con grave disabilità, con difficoltà di comunicazione o incapaci di
collaborare ad esami clinici e strumentali. Dall’esperienza di Dama al San
Paolo di Milano, ormai ventennale, sono nati altri 14 centri Dama sul
territorio regionale e nazionale (da Mantova a Varese, Empoli, Bolzano, Terni,
Cosenza, Roma, ecc.) e sono una decina le strutture ospedaliere che stanno
lavorando per implementare il “modello” nella loro azienda. All’ordine del
giorno dell’incontro un solo punto: porre le basi per la creazione di una Rete
Nazionale Dama che possa mettere in atto tutte le azioni utili e necessarie a
garantire il diritto alla salute e l’accesso alle cure delle persone con
disabilità, sanciti dall’art. 32 della Costituzione italiana, dall’art. 25
della Convenzione ONU sui diritti delle Persone con disabilità e declinato
nella Carta dei Diritti delle persone con disabilità. Il primo passo verso la
futura Rete Dama si è concretizzato con la firma dell’atto costitutivo dell’Associazione
per lo Studio dell’assistenza medica alla persona con Disabilità – ASMeD, che
vede tra i soci fondatori tutti i Dama attualmente operanti e alcuni esponenti
del comitato scientifico della Carta dei Diritti delle persone con Disabilità
in Ospedale. “La chiamata a Milano di tutti i professionisti che operano nei
centri Dama è stata voluta per muovere i primi passi verso la strutturazione di
una Rete Dama Nazionale organizzata, che riesca a potenziare sinergicamente le
capacità di risposta di ogni singola struttura, a vantaggio delle persone con
grave disabilità e delle loro famiglie, condividendo soluzioni, protocolli,
modelli organizzativi di risposta ospedaliera e territoriale” dichiara Ghelma,
Direttore di Dama San Paolo e Presidente della neonata ASMeD. Le strutture
DAMA, ognuna con le proprie peculiarità, forniscono quotidianamente risposte ai
problemi di diagnosi e cura delle persone con gravi disabilità intellettive e
neuromotorie che incontrano all’accesso negli ospedali e che, se non superati,
si traducono nell’impossibilità di garantire il diritto alla salute
riconosciuto ad ogni individuo. Da qui l’esigenza dei Centri di promuovere i
principi dell’assistenza medica alle persone con disabilità, quale medicina e
nursing centrati sulla personalizzazione delle cure, promuovere la ricerca e il
confronto sulla medicina e sull’organizzazione sanitaria finalizzate alle cure
e all’assistenza delle persone con disabilità, con particolare riferimento a
quelle con marcate difficoltà cognitive, comunicative e/o neuromotorie, nonché
persone con disabilità sensoriali e promuovere e attuare attività di formazione
ai medici e agli operatori sanitari. Con la nascita di ASMeD e della futura
Rete Nazionale Dama si vuole definire un programma nazionale per l’organizzazione
di una rete di ospedali, caratterizzata da una forte continuità tra ospedale e
territorio, definire raccomandazioni/linee guida nazionali in materia di
assistenza medica alle persone con disabilità e promuoverne la diffusione e
l’applicazione nei servizi, definire percorsi formativi nei corsi universitari
di medicina e delle professioni sanitarie, promuovere e attuare indagini
epidemiologiche, collaborare con il Ministero della salute, le Regioni,
l’Istituto Superiore di Sanità, l’Osservatorio Nazionale sulla condizione delle
persone con Disabilità, l’Istat e gli altri organismi e istituzioni sanitarie e
le Associazione di Rappresentanza delle persone con disabilità. “L’esperienza
di Dama San Paolo ha permesso a tante realtà ospedaliere, con caratteristiche
diverse, di adottare il modello organizzativo milanese – dichiara Matteo
Stocco, Direttore Generale dell’ Asst Santi Paolo e Carlo – Sono
particolarmente orgoglioso di questo successo che ci vede da sempre in prima
linea nell’assistenza e la cura della persona con disabilità, confidando che
questo nostro impegno porti un cambio culturale dell’accoglienza medica alle
categorie fragili”.
Da Panorama della Sanita’
del 21.02.2020
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