Roma Capitale e molti comuni italiani stanno attivando questo servizio, come richiesto da famiglie e associazioni: gli operatori educativi per l’autonomia e la comunicazione andranno a casa degli studenti con disabilità e li supporteranno nella didattica a distanza e non solo.
ROMA. L’inclusione è un diritto imprescindibile, cui non si può derogare
neanche di fronte a un’emergenza sanitaria come quella che stiamo vivendo: per
questo, il Comune di Roma e, come lui, tanti altri comuni italiani, hanno
accolto l’appello di famiglie e associazioni, affinché gli studenti con
disabilità non fossero lasciati fuori dalla didattica a distanza messa in campo
da tanti docenti. Sopratutto il Ciis e il gruppo “Non c’è Pei senza
condivisione” avevano rivendicato questo diritto, in una lettera indirizzata
alla ministra Azzolina. Dall’altro lato, anche gli educatori avevano chiesto
,tramite alcune associazioni, di poter continuare il proprio lavoro a casa dei
ragazzi. Ora gli enti reagiscono all’appello: “L’Amministrazione
Capitolina ha deciso, vista la sospensione dell’attività didattica fino al 15
marzo, di convertire le ore di assistenza scolastica erogata dagli Operatori
Educativi per l’Autonomia e la Comunicazione (OEPAC) in interventi da
effettuarsi a domicilio – fa sapere Roma Capitale, che come tanti altri comuni
ha deciso di fornire questo servizio – La misura è stata comunicata
dall’assessora alla Persona, Scuola e Comunità Solidale, Veronica Mammì, con
una nota inviata a tutti i Municipi. I servizi potranno dunque essere
organizzati dagli stessi Municipi, in condivisione con le famiglie dei bambini
con disabilità, ed erogati dagli stessi operatori attualmente affidatari del
servizio scolastico. La prestazione sarà effettuata per il numero di ore già
assegnate a ciascun utente, che potranno essere cumulate nell’arco della
settimana”.
A commentare la decisione, la stessa sindaca Raggi: “È una misura
fondamentale che abbiamo voluto garantire a sostegno dei bambini con disabilità
e delle famiglie – dichiara – Lavoriamo in questa fase delicata per dare la massima
continuità possibile ai servizi e sostegno ai cittadini”. E spiega
l’assessora Mammì: “Una delle nostre priorità, appena ci è stata
comunicata la sospensione dell’attività didattica, è stata poter garantire ai
bambini con disabilità che si trovano a casa lo stesso sostegno di cui
beneficiano ogni giorno nelle strutture scolastiche. Vogliamo così contribuire
ad accompagnarli lungo l’attraversamento di questo periodo di cambiamento della
loro quotidianità, dando continuità al rapporto con gli operatori, tutelando i
lavoratori e sostenendo le famiglie”. Per Andrea Venuto, delegato della
Sindaca all’Accessibilità Universale, “il diritto all’assistenza si deve
sposare con il diritto allo studio anche a domicilio. Le famiglie con studenti
con disabilità andavano assolutamente supportate in questa fase difficile.
#RomAccessibile è anche questo”, conclude.
Da Redattore Sociale del 09.03.2020
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