Circa 50 realtà tra enti, pro loco e associazioni di tutta la Riviera dei Cedri e del Pollino hanno sottoscritto ed inviato una lettera a Trenitalia e Italo – Nuovo Trasporto Viaggiatori, contestando il fatto che l’unica zona ad essere stata tagliata fuori dai nuovi collegamenti ad Alta Velocità è l’Alto Tirreno.
Si tratta – si legge in una nota – di un’iniziativa senza precedenti, non era mai successo, infatti che un numero così elevato di realtà operanti in tutto il territorio, da Tortora a Sangineto passando per le zone montane come Verbicaro e Papasidero, e in ambiti così diversi, come associazioni per la tutela delle persone diversamente abili, per la promozione culturale del territorio nonché i centri donna, le associazioni musicali e tante altre abbracciassero insieme la stessa causa.
Si tratta dell’unica richiesta di fermata sensata poiché fondata non sull’appartenenza territoriale ma su numeri e dati di fatto, difficilmente un intero comprensorio concorda su una questione come in questo caso.
Anche l’Associazione Ferrovie in Calabria nei giorni scorsi ha ribadito che quella di istituire nel periodo estivo la fermata di alcuni (non di tutti, si badi bene) collegamenti AV nella stazione di Scalea- S. Domenica Talao sarebbe l’unica scelta di buon senso non solo perché in estate questo territorio diventa la più grande “città della Calabria”, si registrano infatti oltre 500 000 presenze nel solo mese di agosto dovute al numero ingente di seconde case, di appartamenti in affitto, di eventi e dal fatto questo comprensorio dispone di un numero di posti letto superiore a quello offerto da tutte le altre zone della Calabria, ma anche per la posizione geografica.
La stazione di Scalea è doppiamente baricentrica essendo nel mezzo del comprensorio ed a metà strada tra Paola e Sapri, quest’ ultime stazioni non solo non sono facilmente raggiungibili ma al loro interno non sono state abbattute tutte le barriere architettoniche dunque quando un passeggero scende dal treno è costretto a caricarsi le valigie sulle scale perché non sono presenti né gli ascensori né le passerelle per accedere ai sottopassaggi, si immagino dunque le difficoltà per coloro che hanno problemi di mobilità come gli anziani o per chi ha valige borse pesanti.
La situazione è completamente diversa nello scalo ferroviario scaleoto dove è anche attivo il servizio per i passeggeri a mobilità ridotta. Tutti questi disagi fanno si che, nonostante in questa zona il treno sia il mezzo prediletto per via della lontananza dall’Aeroporto di Internazionale Lamezia e dallo svincolo dell’autostrada A2, si opti per altri mezzi che, in questo caso, risultano più competitivi.
Le grandi città della Calabria non sono situate lungo la linea ferroviaria tirrenica, dunque è inevitabile dover istituire un maggior numero di fermate rispetto ad altre regioni, ciò non vuol dire che siano condivisibili richieste “di campanile” come quella avanzata per la stazione di Vibo-Pizzo o di Vibo Marina, a pochi chilometri da Lamezia Terme dove tra l’altro partono i treni per la Costa degli Dei i quali non transitano nello scalo di Vibo-Pizzo poichè percorrono la linea Via Tropea o come quella in favore della stazione di Gioia Tauro, a soli sei minuti da Rosarno.
Stessa cosa dicasi per il Cilento nel quale ci saranno ben tre fermate anche vicine tra di loro, Agropoli-Castellabate, Vallo della Lucania e Sapri, stazioni dove peraltro già ferma il Frecciarossa per Sapri finanziato dalla Regione Campania, in questo caso soprattutto non si capisce perché se gli Intercity fermano alternativamente ad Agropoli o a Vallo i treni AV debbano sostare in entrambe le cittadine!
Da troppo tempo pesano sull’utenza calabrese le fermate campane che non solo allungano i tempi ma limitano la disponibilità dei posti, posti che rimangono vuoti nella restante parte della tratta. Sia chiaro che non intendiamo creare una guerra tra territori ma vista l’elevata domanda dalla Calabria siamo convinti che per servire al meglio le due regioni ognuna si debba dotare di collegamenti dedicati.
Le lettere inoltrate alle due società sono diverse: mentre ad NTV si reclama il fatto che la società abbia completamente ignorato un intero comprensorio che in estate è numericamente molto popoloso, basti pensare al fatto che la sola Scalea arrivi a contare oltre 200 000 presenze, a Trenitalia si chiede di agevolare gli spostamenti garantendo nel periodo estivo almeno le fermate della seconda coppia di Frecciarossa Torino-Reggio Calabria attualmente allo studio, della coppia di Frecciargento 8344/8345 che permetterebbero ai turisti di recuperare una giornata di soggiorno, del Frecciabianca 8877 visto che a Scalea fermerà solo il treno 8880 e, qualora vengano istituiti e, anche la fermate dell’ annunciato Frecciargento Venezia – Reggio Calabria oltre che di eventuali servizi straordinari se non combaceranno gli orari con altre fermate.
Da Ferrovie.info-9 ore fa
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