Il documento è stato firmato dalla sindaco Nora Sahnane per l’invio a Regione, che contribuirà economicamente agli interventi. Le scadenze slittano a novembre
La burocrazia rimane uno dei principali “partner” con cui il Comune di Curiglia si vede costretto a convivere per quanto riguarda la complessa situazione dell’impianto di risalita che conduce a Monteviasco.
Una situazione che procede a rilento e non è certo agevolata dalla pandemia in corso: un ostacolo aggiuntivo e non previsto lungo il difficile percorso per la riattivazione della funivia, chiusa dal novembre 2018 e dal drammatico incidente che costò la vita al manutentore Silvano Dellea.
A febbraio il Comune ha provveduto alla nomina di un direttore di esercizio, principale responsabile e coordinatore di tutti gli interventi finalizzati al raggiungimento dei requisiti con cui ottenere il nulla osta alla riapertura dall’Ufficio speciale trasporti a impianti fissi (Ustif), l’organo deputato a concedere il via libera. La conclusione di tali lavori, alla nomina della nuova figura chiave, era stata indicata sulla tabella di marcia con il mese di giugno.
Nei giorni scorsi, però, l’amministrazione di Curiglia con Monteviasco ha approvato in consiglio comunale una bozza di convenzione, firmata dalla sindaco Nora Sahnane, che sarà inviata a Regione Lombardia (che come è noto contribuirà con quasi 300mila euro al finanziamento delle opere di recupero e messa a norma dell’impianto), nella quale i termini per ultimare i lavori e le verifiche alla funivia, nonché per presentare domanda all’Ustif, vengono spostati alla fine di novembre.
La convenzione è un atto dovuto (un ulteriore passaggio burocratico, per l’appunto) che si lega a tutti gli interventi da eseguire, ridefiniti dopo gli opportuni e più recenti sopralluoghi. Dal documento si apprende quindi che verrà installata una pompa elettro idraulica sulla cabina, che l’intera struttura sarà dotata di un sistema di telecamere e che gli addetti lavoreranno sulle componenti meccaniche ed elettriche, senza trascurare l’eliminazione delle barriere architettoniche presenti.
Spettano inoltre al Comune, in quanto proprietario della funivia, le nomine di altre figure che prenderanno parte alle operazioni: un progettista, un direttore esecutivo, una figura di riferimento per la sicurezza e altre ancora per lo svolgimento delle prove tecniche e per la manutenzione ordinaria. Tutto appare dunque stabilito nei minimi dettagli, anche se gli aspetti che più interessano all’intera comunità dell’alto Varesotto, ovvero la ripresa ma soprattutto la conclusione definitiva dei lavori e la tanto attesa riapertura, dipendono ora in larga parte dalle tempistiche dell’emergenza Coronavirus.
Da Luino Notizie-20 ore fa
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