Dal 21.07.2021 al 24.10.2021
Milano Castello Sforzesco, Corte Ducale, Sale Viscontee
La scultura è un’arte ‘trascurata’ dal grande pubblico che preferisce la rappresentazione a due dimensioni. Proporre una mostra d’arte scultorea è perciò coraggioso perché meno popolare, fa meno ‘cassetto’, ma il nome di ‘Michelangelo aiuta in ogni situazione a sedurre gli spettatori.
Quella nelle sale ducali del Castello Sforzesco di Milano attrae anche per un secondo messaggio: racconta come gli artisti del primo e del secondo Rinascimento hanno interpretato la relazione sia laica sia religiosa tra il corpo e l’anima, tra materia e spirito. I grandi temi della passione di Cristo, delle guerre e dei trionfi degli dei e dei condottieri moderni, degli eroi e dei santi sono tutti rappresentati da una ricca selezione di opere che vanno dal disegno al bassorilievo, dall’altorilievo alla scultura a tutto tondo. 15 sale, un’ora e mezza, qualche poltroncina per riposare, un ascensore per i disabili, meglio ovviamente prenotare sul sito per consentire agli addetti comunali di aiutarvi al meglio.
La scultura è perenne ed eterna, più dell’affresco e del quadro ad olio, più dell’incisione e dell’arazzo. Che sia legno, bronzo, marmo o terracotta invetriata trasmette sempre e in modo più incisivo il senso della materia. E pone nell’inconscio la domanda di che cosa siamo fatti, che cosa diventeremo, qual è il nostro posto nello spazio, quanto dei nostri sentimenti ed emozioni riusciamo a trasmettere attraverso la materia del nostro corpo.
Insomma, una meditazione sull’essere, sulla capacità della luce di diventare materia e della materia di diventare luce. A patto di osservare il manufatto artistico girandogli intorno, quando possibile. La mostra “Il Corpo e l’Anima, da Donatello a Michelangelo. Scultura italiana del Rinascimento” rimane aperta, tranne il lunedì, fino al 24 ottobre. Ci sono tutti i grandi nomi di quella manciata di anni in cui tra Toscana, Lombardia e Veneto si è realizzata la rivoluzione artistica mondiale dell’arte scultorea che ha riempito i musei del mondo.
Il gran finale, l’approdo alla visione della Pietà Rondanini, richiede però di trasferirsi nella Corte Ducale, superando pochissimi metri di acciottolato e di marciapiede in lastre di cotto sconnesse. Ma a questo Castello quattrocentesco non si poteva chiedere di superare anche questo piccolo disagio tutto sommato accettabile.
https://www.milanocastello.it/it/content/come-raggiungerci
Contributo per Incuriosire.it di Luca Maria De Nardo
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