Il Museo leonardiano riapre al pubblico.

Il Museo leonardiano riapre al pubblico.

Dal 22 maggio il Museo Leonardiano e la Casa Natale tornano ad essere visitabili. Noi di Incuriosire approfittiamo della riapertura per fornire una guida virtuale e i cenni storici del museo, molto interessante; un viaggio per scoprire i luoghi di un genio.

Anzitutto regole comportamentali per la riapertura

A partire dal 22 maggio il percorso leonardiano a Vinci riapre al pubblico con il seguente orario provvisorio per le prime settimane. 

MUSEO LEONARDIANO: venerdì alla domenica con orario 9.30-19 

CASA NATALE: tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00

LEONARDO E LA PITTURA: a Villa del Ferrale per il momento rimarrà chiusa.

Considerate le disposizioni e misure di prevenzione Coronavirus in vigore il Museo ha adottato misure di contingentamento della visita, sarà quindi possibile che si creino delle attese per l’accesso alle varie sezioni.

Chiediamo e ringraziamo quindi tutti i visitatori per  la collaborazione nel rispetto di alcune semplici regole durante la visita:

  1. E’ possibile accedere al museo SOLO indossando correttamente la mascherina protettiva che deve essere tenuta per tutta la durata della visita e anche negli spazi aperti di pertinenza del museo.
  2. E’ vietato accedere al museo se si ha una temperatura corporea maggiore o uguale a 37,5°. Il presente divieto è esteso anche a chi nei 14 giorni precedenti la data della visita ha accusato sintomi influenzali o para influenzali.
  3. Mantenere la distanza di almeno 1 metro dagli altri visitatori (eccetto i bambini dai loro accompagnatori. La distanza deve essere rispettata anche nelle aree all’aperto e nelle aree di sosta.
  4. All’ingresso del museo è obbligatorio detergersi le mani con gli appositi sanificanti messi a disposizione.
  5. E’ obbligatorio seguire le indicazioni evidenziate dalla segnaletica presso l’ingresso del museo e quella relativa al percorso di visita.
  6. L’ingresso al museo è regolato dal personale di sorveglianza.
  7. E’ necessario detergersi lemani con gli appositi detergenti per l’uso dei dispositivi touch.
  8. Il personale del museo è preposto al controllo delle regole ed è autorizzato ad intervenire per il rispetto e la salvaguardia del bene comune.

Cenni storici del museo

L’idea di un museo dedicato a Leonardo nella sua terra natale si era già affacciata a Vinci nel 1919, in occasione delle celebrazioni per il quarto centenario della sua morte, ma l’origine effettiva della collezione vinciana si colloca piuttosto nel contesto della riscoperta dei manoscritti e album di disegni tecnici medievali e rinascimentali – tra cui quelli di Leonardo da Vinci – avvenuta tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo, dapprima soprattutto per opera di studiosi tedeschi e francesi. È così che nella prima metà nel Novecento nasceva un orientamento a studiare questo enorme patrimonio di disegni non solo nei suoi aspetti paleografici e stilistici, ma come documenti preziosi di storia delle tecniche e delle scienze, di cui si trattava di analizzare l’affidabilità descrittiva ed i caratteri delle macchine e meccanismi ivi rappresentati anche tramite la ricostruzione in modelli. Da questo contesto culturale trae la sua prima origine la collezione del Museo Leonardiano.

Infatti in occasione della Esposizione Nazionale di Storia della Scienza organizzata a Firenze nel 1929, per iniziativa dell’appena fondato Istituto e Museo di Storia della Scienza, furono realizzati dall’Istituto Industriale “Leonardo da Vinci” (sulla base di accurati studi e disegni costruttivi di Giuseppe Schneider e Raffaele Giacomelli) modelli di componenti di macchine volanti tratte dai manoscritti di Leonardo. Alcuni di questi modelli, insieme ad altri pervenuti dal Ministero dell’Aeronautica, furono donati nel 1938 alla Biblioteca Leonardiana di Vinci, la cui raccolta di studi e documenti era venuta formandosi già a partire dall’ultimo trentennio del XIX secolo, e che nel 1928 aveva iniziato la sua attività.

Con la grande Mostra di Leonardo da Vinci e delle invenzioni italiane, tenutasi a Milano nel Palazzo delle Arti nel 1939, si impose su larga scala la ricostruzione di modelli come strumento di studio e presentazione divulgativa dell’esperienza tecnico-scientifica del genio toscano.

Successivamente nel 1952, in occasione del V centenario della nascita di Leonardo, la International Business Machines Corporation (IBM) promosse riproduzioni in serie di modelli ispirati a quelli della mostra milanese del 1939. Una delle serie itineranti dei modelli vinciani, destinata all’Italia, inaugurò il suo itinerario all’Accademia dei Lincei a Roma nel 1952 e fu infine donata alla città di Vinci a conclusione delle manifestazioni per il cinquecentenario. La donazione dell’IBM, unendosi a quelle già pervenute alla Biblioteca Leonardiana dall’Istituto Industriale “Leonardo da Vinci” di Firenze, dalla Scuola di Costruzioni ed Esperienze Aeronautiche di Guidonia e dall’Istituto Storico e di Cultura dell’Arma del Genio di Roma, permise di dar vita al progetto accarezzato dal 1919. Infatti il 15 aprile 1953 nacque il Museo Vinciano o delle Macchine di Leonardo, trovando posto nella rocca del Castello dei Conti Guidi insieme alla Biblioteca Leonardiana, che vi era stata sistemata nel 1939. Nel 1957 si trasferirà negli stessi locali, operandovi per oltre un decennio, anche la sede del “Gruppo Italiano di Storia delle Scienze”, presieduto allora da Vasco Ronchi e precedentemente ospitato nella Domus Galileiana di Pisa.

Le celebrazioni del cinquecentenario avevano inoltre avviato anche un’intensa attività di analisi di macchine leonardiane da parte del tecnico lombardo Luigi Boldetti, i cui modelli tra gli anni Cinquanta egli anni Settanta andranno via via ad arricchire la collezione vinciana. A seguito dello spostamento della Biblioteca Leonardiana in una sede più adatta (avvenuto nel 1983), nel1986 fu possibile destinare l’intera rocca dei Conti Guidi a sede museale, rinnovando l’allestimento espositivo ed ampliando ancora la collezione, nuovamente grazie all’IBM (oltre che all’intervento della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato), che destinò al Museo Vinciano le macchine della mostra itinerante Laboratorio di Leonardo, curata da Augusto Marinoni e inaugurata a Milano nel 1983.

Con l’occasione il museo prese il nome di Museo Leonardiano, assumendo l’ala battente dei disegni di Leonardo come simbolo. Il 28 aprile 1987 fu inoltre inaugurata, nella piazza panoramica retrostante la rocca dei Conti Guidi, la grande scultura lignea di Mario Ceroli, che interpreta e visualizza l’immagine dell’Uomo vitruviano di Leonardo.

Nel 1991 il Comune di Vinci fece realizzare cinque nuovi modelli di macchine leonardiane in grande scala per la mostra itinerante LeonardoMaschinen inaugurata a Weimar il 6 luglio di quell’anno per celebrare l’unificazione tedesca. Nel 2001 veniva inaugurato nella Piazza della Libertà TheHorse di Nina Akamu, scultura equestre in bronzo donata a Vinci dalla Leonardo da Vinci’s Horse di Allentown (Pennsylvania) eispirata ai disegni di Leonardo per la colossale statua dedicata a Francesco Sforza.

Con l’inizio del XXI secolo, dopo una serie di prestigiose mostre tra cui quella dedicata a Leonardo e il mito di Leda (2001), il Comune di Vinci decideva di procedere ad un complessivo ampliamento degli spazi museali (mediante l’inglobamento della Palazzina Uzielli nel percorso espositivo) e ad una revisione completa della collezione di modelli e dei criteri allestitivi. Inizia così una nuova stagione, autonomamente diretta e gestita dal Museo Leonardiano, che vede la collaborazione stretta di storici (della tecnica, della scienza, dell’architettura) e di ingegneri e tecnici della modellazione digitale, nonché di istituzioni di ricerca e dipartimenti universitari nazionali e stranieri, tra cui decisivo l’apporto del Dipartimento di Meccanica e Tecnologie Industriali di Firenze.

Grazie al sostegno finanziario della Regione Toscana e del Comune di Vinci è stato così possibile realizzare ed inaugurare nel 2004-2005 un primo nucleo di nuove sezioni di macchine e studi di ottica e nel 2009-2010 un ulteriore gruppo di nuove sezioni, con il quale anche il percorso museale nella rocca del Castello ha assunto un diverso profilo, pressoché completo nel suo impianto d’insieme.

L’incremento di modelli avvenuto nel tempo ha anche permesso di dotarsi di una serie posta fuori museo, con la quale Vinci partecipa frequentemente a mostre in tutto il mondo. Rispetto all’originario profilo di ‘museo delle macchine’, il Museo Leonardiano si è dato ora il compito di offrire un approfondimento e un’adeguata presentazione non solo della tecnologia meccanica di Leonardo, ma anche dei suoi studi scientifico-tecnici, di architettura e di ingegneria civile. E non solo di Leonardo, ma di artisti, architetti ed ingegneri suoi contemporanei, in modo da offrire una presentazione storicamente più esatta di debiti, meriti ed originalità del ‘genio’ di Vinci.

Ulteriori puntuali inserzioni si avranno negli anni, a completare o approfondire singoli temi, così da realizzare un museo che viva in parallelo agli sviluppi della ricerca storica. Il museo intende così perseguire la finalità di strumento di studio e divulgazione della conoscenza delle tecniche e delle scienze del Rinascimento italiano considerate nel lungo periodo e nel contesto europeo a cui appartenevano pienamente.

Le sedi

Il percorso museale leonardiano comprende il Museo Leonardiano e la Casa Natale di Leonardo ed è articolato su più sedi espositive situate a breve distanza l’una dall’altra.

La biglietteria si trova in Piazza Leonardo da Vinci n. 26, affacciata su una delle vie di accesso principali al centro storico e facilmente raggiungibile per i visitatori.

Le prime sale sono allestite nella Palazzina Uzielli alla quale si accede attraversando la scenografica Piazza dei Guidi, spazio urbano riconfigurato dall’artista Mimmo Paladino e ispirato agli studi di Leonardo. Le rimanenti sezioni espositive del Museo sono invece ospitate nelle suggestive stanze del Castello dei Conti Guidi l’edificio medievale simbolo della città di Vinci e storica sede della collezione.

Il percorso comprende poi la sezione “Leonardo e la Pittura” allestita presso la storica Villa del Ferrale a circa 1,5 km da Vinci e la Casa Natale di Leonardo ad Anchiano (3km da Vinci).

Casa natale di Leonardo

Immersa tra gli olivi secolari del Montalbano, in un paesaggio sospeso nel tempo, ancora molto simile a quello conosciuto dal grande vinciano, la Casa Natale di Anchiano è il luogo simbolo del legame intimo di Leonardo con la sua città. In questa dimora di campagna, che conserva ancora lo stemma originario della famiglia Da Vinci, si ricorda la nascita di Leonardo, avvenuta il 15 aprile 1452, figlio naturale di  Ser Piero da Vinci e di Caterina.

L’antico complesso, di cui è attestata l’esistenza già nel 1427, fu proprietà della famiglia da Vinci per oltre 150 anni. La tradizione della Casa di Anchiano quale luogo di nascita di Leonardo è radicata nei secoli e si afferma definitivamente nel corso dell’800, tanto che, già nel 1845 lo storico e geografo Emanuele Repetti a cui si deve la pubblicazione del Dizionario geografico, fisico e storico della Toscana, scriveva:

“Nel desiderio di visitare l’abitazione dov’è fama che nascesse quel grand’uomo, mi sono recato a Vinci e segnatamente nella tenuta Masetti del Ferrale una di quelle case coloniche, nel podere di Anchiano, egli venisse alla luce, comecchè Leonardo essendo nato illegittimo da una donna di servizio, lascia in dubbio, se in quella casa abitasse allora la madre, o la famiglia del padre di Leonardo, nel tempo cioè in cui viveva la sua prima moglie”

Pochi anni dopo, nel 1872 lo storico Gustavo Uziellie il pittore Telemaco Signorini, furono a Vinci alla ricerca di memorie leonardiane. La pubblicazione 1872. Gita a Vinci è un vero e proprio diario che raccoglie non solo i frutti delle loro indagini, ma anche testimonianze e gustosi racconti come quello che ricorda la permanenza di Giuseppe Garibaldi a Vinci nel 1867

“Ecco ciò che Garibaldi faceva: alle quattro del mattino si alzava, prendeva una doccia fredda e per via Botanica faceva una gita ad Anchiano alla casa di Leonardo per cercare di acquistare diceva egli: qualche cosa del genio di quel grand’uomo[…] “

Alcuni decenni dopo, nel 1939, Emil Möller pubblicò i risultati delle sue ricerche effettuate presso l’Archivio di Stato di Firenze, tra cui il sensazionale ritrovamento dell’Annotazione della nascita di Leonardo redatta dal nonno Antonio da Vinci sull’ultima pagina del registro notarile di suo padre. Il documento chiariva una volta per tutte la data e il luogo di nascita di Leonardo, che venne alla luce certamente a Vinci, come testimoniato dal nome del prete che lo battezzò e dei testimoni al battesimo. Si riaccendeva però la questione della casa natale: Leonardo era nato nella casa rurale di Anchiano o nella casa che i da Vinci possedevano nei pressi del Castello dei Guidi? L’accesa disputa tra Möller e Renzo Cianchi, bibliotecario della Leonardiana e infaticabile storico, si protrasse per anni. Fino al 1950 degli allora proprietari della tenuta del Ferrale, i conti Rasini da Castelcampo, decisero di donare la Casa di Anchiano al Comune di Vinci, al fine di realizzarvi un museo dedicato a Leonardo.Seguirono importanti restauri curati dall’architetto Giulio Ulisse Arata sotto la supervisione della Soprintendenza ai Monumenti.

Solennemente inaugurata in occasione del V centenario della nascita di Leonardo, il 15 aprile 1952, alla presenza dell’allora Presidente della Repubblica Luigi Einaudi e del Primo Ministro Alcide De Gasperi, la Casa di Anchiano diveniva così il luogo della memoria per eccellenza del legame fra Vinci e Leonardo.

Le sedi

Palazzina Uzielli

Prima sede espositiva

La visita al Museo Leonardiano inizia dalla Palazzina intitolata a Gustavo Uzielli, uno dei maggiori studiosi di Leonardo da Vinci della seconda metà dell’Ottocento; l’edificio, risalente a quest’epoca, in seguito all’acquisto da parte dell’amministrazione comunale di Vinci, è stato ristrutturato e aperto al pubblico nel 1997 come sede espositiva del Museo Leonardiano. Dal 2006 la Palazzina si affaccia sulla scenografica Piazza dei Guidi opera dell’artista Mimmo Paladino e vero e proprio accesso monumentale al percorso museale leonardiano.

Nell’ambito del progetto di ampliamento degli spazi espositivi attuato nel 2004 la Palazzina Uzielli era stata designata come ingresso del Museo Leonardiano e attualmente, dopo l’apertura della nuova biglietteria in Piazza Leonardo da Vinci (2019), ospita le sezioni dedicate alle macchine da cantiere, alla tecnologia della manifattura tessile e agli orologi meccanici.

Presso la Palazzina Uzielli si trovano inoltre gli spazi dedicati alle esposizioni temporanee e un’ampia sala per i percorsi didattici proposti dal museo

Castello dei Conti Guidi

Seconda sede espositiva e punto panoramico

L’imponente edificio medievale noto nella tradizione come “castello della nave” per la forma allungata e la torre che ricordano un’imbarcazione a vela, troneggia sull’abitato di Vinci dal XII secolo. Dal dominio dei Conti Guidi passò nel 1254 a quello di Firenze, per finire poi nelle mani di proprietari privati fino al 1919 quando, in occasione delle celebrazioni per il quarto centenario della morte di Leonardo, fu donato dal Conte Giulio Masetti Dainelli da Bagnano al Comune di Vinci.

Dal 15 aprile 1953 il castello è sede del Museo Leonardiano e, ad oggi, ospita la seconda parte del percorso espositivo: al piano terreno sono allestite le sezioni dedicate all’ingegneria civile, alle macchine da guerra, al volo, ai meccanismi e agli strumenti.  Salendo al primo piano si trova la scenografica Sala del Podestà con la grande gru girevole a piattaforma anulare progettata da Brunelleschi, oltrepassata la quale si raggiungono le sezioni dedicate agli studi di ottica, al carro automotore e alla bicicletta e, infine ai dispositivi per il movimento in acqua e per la navigazione fluviale.
Il percorso leonardiano si chiude con la sala video situata all’interno della torre, dove sono inoltre esposti i modelli dei solidi disegnati da Leonardo per il De Divina Proportione di Luca Pacioli.
Al termine della visita è inoltre possibile raggiungere la terrazza panoramica sulla sommità della torre del castello per godere di un panorama mozzafiato sulle colline del Montalbano e sul Valdarno Inferiore.

Villa del Ferrale

Sezione Leonardo e la Pittura

Nella storica residenza Villa del Ferrale, a metà strada tra Vinci e Anchiano, l’esposizione didattica presenta le riproduzioni ad alta risoluzione e a grandezza naturale di tutti i dipinti e di alcuni disegni di Leonardo donando al visitatore la straordinaria impressione di trovarsi a tu per tu con i capolavori del Genio riuniti in un’unica sede espositiva.

Alle riproduzioni dei capolavori che consentono un’affascinante visione d’insieme del percorso pittorico del Vinciano, si alternano installazioni didattiche e video esplicativi che propongono interessanti spunti di approfondimento sulle opere stesse.

Il percorso espositivo

A Vinci, dove Leonardo nacque e maturò le prime ispirazioni per i suoi studi ed opere pittoriche, il Museo Leonardiano presenta una delle raccolte più ampie ed originali dedicate ai molteplici interessi di Leonardo tecnologo, architetto, scienziato, pittore e, più in generale, alla storia della tecnica del Rinascimento.

Il percorso museale, articolato su tre sedi poco distanti tra di loro: la Palazzina Uzielli, il Castello dei Conti Guidi e la Villa il Ferrale, propone macchine e modelli presentati con precisi riferimenti agli schizzi e alle annotazioni manoscritte dell’artista, affiancati anche da animazioni digitali e applicazioni interattive.

La Palazzina Uzielli accoglie le sezioni dedicate alle macchine da cantiere, alla tecnologia tessile e agli orologi meccanici. Ospita inoltre, la sezione dedicata agli studi anatomici fatti da Leonardo.

Nel Castello, antica dimora della famiglia Guidi, trovano spazio macchine e modelli che documentano gli interessi di Leonardo per la guerra, l’architettura, la meccanica e il volo. Due intere sezioni sono inoltre dedicate all’ottica e al movimento su terra e acqua, con particolare riferimento alla navigazione fluviale. Il percorso si chiude con la sala video situata all’interno delle possenti mura del castello dove sono esposti i modelli dei solidi geometrici tratti da disegni che Leonardo realizzò per il trattato De Divina Proportione del matematico Luca Pacioli.

La villa il Ferrale ospita la nuova sezione espositiva del Museo Leonardiano e riunisce in un’unica sede le riproduzioni di tutti i dipinti e di alcuni tra i più significativi disegni realizzati da Leonardo da Vinci. Il percorso consente di apprezzare 21 copie delle opere di Leonardo, realizzate ad altissima definizione e a grandezza naturale, grazie ad una innovativa tecnologia di acquisizione e riproduzione delle immagini che le rende identiche ai capolavori originali.

Macchine da cantiere

Palazzina Uzielli, sezione Macchine da cantiere

Nel 1420 Filippo Brunelleschi iniziò quella che fu una delle imprese più significative del Rinascimento italiano: la costruzione della cupola del duomo di Firenze.
Gli argani e le gru da lui progettate per sollevare e posizionare con precisione enormi pesi, fino a raggiungere i quasi cento metri d’altezza dal suolo, segnarono profondamente il giovane Leonardo e altri artisti-ingegneri a lui contemporanei quali: Mariano di Iacopo, Francesco di Giorgio, Buonaccorso Ghiberti e Giuliano da San Gallo. A loro si deve il merito di aver tramandato, nei loro taccuini, perenne memoria di tali congegni che costituirono uno scatto decisivo nella tecnologia delle macchine da cantiere.

La sezione delle macchine da cantiere documenta le rielaborazioni leonardiane in rapporto alla tecnica delle costruzioni del Quattrocento.

Macchine tessili

Palazzina Uzielli, sezione Macchine della manifattura tessile

Leonardo dedicò larga attenzione allo studio del complesso e articolato ciclo produttivo della manifattura tessile, ideando macchine per torcere e binare il filo, per filare e per tessere. I suoi progetti, sono talvolta puntuali interventi di miglioria volti alla parziale o completa meccanizzazione delle principali fasi del ciclo manifatturiero, altre volte si proiettano arditamente verso il sistema di fabbrica e di produzione in serie.

Orologi meccanici

Palazzina Uzielli, sezione Orologi meccanici

Affascinato da tutti quegli elementi meccanici che all’interno degli orologi garantiscono la trasmissione dei movimenti, Leonardo mostrò particolare interesse per gli strumenti atti alla misurazione del tempo. Su di essi compì una sorta di dissezione anatomica alla continua ricerca di soluzioni con le quali ottenere livelli sempre più sofisticati di automazione.

Leonardo e l’Anatomia

Palazzina Uzielli – sezione Leonardo e L’anatomia

Leonardo esplorò approfonditamente il corpo umano, macchina dalla quale era affascinato e che reputava ben più perfetta di quelle create dall’uomo. Voleva capirne il funzionamento, la composizione e le dinamiche legate alla morte.  Il maestro si accosta agli studi di anatomia per poter meglio raffigurare il corpo umano; ma la curiosità e l’animo da scienziato di Leonardo lo porterà ben presto ad approfondire i suoi studi e le sue ricerche passando dalla superficie (muscoli, nervi, ossa) allo studio degli organi interni.

Macchine da guerra

Castello dei Conti Guidi, sezione Macchine da guerra

Nel 1482 Leonardo lascia Firenze per Milano. È alla corte di Ludovico il Moro che egli manifesta vivido interesse per le tecniche e gli strumenti di guerra, concentrandosi nella ricerca di soluzioni che potenzino la precisione del tiro, la potenza del fuoco nonché la rapidità del caricamento delle armi da fuoco.

I ponti

Castello dei conti Guidi, sezione I ponti

Considerata l’importanza cruciale dei corsi d’acqua, vie di comunicazione in tempo di pace e ostacoli da superare in caso di guerra, Leonardo si impegnò nella progettazione di manufatti in grado di regimarli o di oltrepassarli.

I suoi ponti si possono suddividere in tre categorie a seconda della loro possibile funzione: quelli ad uso militare, come il ponte di rapida costruzione, quelli progettati per un’utopica città ideale, come il ponte a carreggiate sovrapposte e il ponte girevole e, infine, quelli realizzati su commissione, tra i cui il ponte canale con conche, richiesto dalla Città di Firenze per pianificare la deviazione del fiume Arno durante la guerra contro Pisa.

Meccanismi e strumenti

Castello dei Conti Guidi, sezione Meccanismi e strumenti

Leonardo dedicò gran parte delle sue riflessioni alla meccanica e allo studio  degli elementi costitutivi delle macchine, analizzandone i principi e i criteri di funzionamento.
Nei suoi disegni i singoli elementi macchinali, quali la vite, la ruota dentata o a pioli, il rocchetto, la puleggia e le molle, si combinano tra loro dando vita a meccanismi e strumenti in grado di compiere operazioni più o meno complesse.
Lo studio del movimento e della sua trasmissione, porta Leonardo a concepire sistemi di pulegge per il sollevamento di grossi carichi, meccanismi per la trasformazione del moto e per eliminare ed attenuare l’attrito.

Studi sul volo

Castello dei Conti Guidi, sezione Studi sul volo

Leonardo, durante il primo soggiorno milanese, si dedicò alla progettazione di macchine volanti ad ala battente, capaci di imitare la struttura e il movimento propulsivo delle ali di un volatile.
Si dedicò all’osservazione degli uccelli studiandone le tecniche di volo e la struttura corporea. Ma, essendo l’uomo incapace di produrre l’energia sufficiente per muovere le ali, il volo ad ala battente o meccanico non era realizzabile. Si orientò, verso il volo a vela o librato in cui la propulsione viene completamente affidata alle correnti aeree.
Nascono così l’apparecchio ad ala a delta e la sfera volante.
Leonardo, progettò anche alcuni strumenti scientifici quali l’igrometro e l’anemometro. Per la navigazione aerea usò invece un inclinometro.
Lo studio sul volo lo condusse ad indagare le analogie di comportamento tra aria e acqua.

La Bicicletta e il Carro Automotore

Castello dei Conti Guidi, sezione La bicicletta e il carro automotore

Il carro automotore e la bicicletta sono modelli di invenzioni di Leonardo o presunte tali interpretati in passato come mezzi di locomozione.
In realtà, il carro automotore, non è un veicolo adibito al trasporto di persone o cose ma una macchina scenica semovente da utilizzare in sfarzose e complesse scenografie.
Riguardo alla bicicletta, una parte della critica ne attribuisce il disegno al così detto Salaì, allievo prediletto di Leonardo, l’altra ritiene tale progetto frutto di una interpolazione compiuta negli anni Sessanta del Novecento durante il restauro del Codice Atlantico.

Studi sulle acque

Castello dei Conti Guidi, sezione Le acque

L’acqua, elemento fondamentale nella sua concezione geologica come strumento dell’operato della natura, fu spesso al centro degli studi di Leonardo sin dai primi anni del soggiorno lombardo. Lo scienziato applicò le sue conoscenze meccaniche nella realizzazione di opere di deviazione, rettificazione e regimazione dei corsi d’acqua, nonché sfruttamento dell’energia idraulica per attività produttive. A questo fine compì numerosi rilevamenti cartografici che, per le modalità di rappresentazione utilizzate, costituiscono un unicum nel panorama culturale del suo tempo.

L’ottica e la prospettiva

Castello dei Conti Guidi, sezione L’ottica e la prospettiva

Intrapresi gli studi di ottica per risolvere problemi legati alla rappresentazione pittorica, Leonardo si confronta con le numerose ed eterogenee teorie dei suoi predecessori, giungendo ad operare con originalità e indipendenza dalle idee dominanti del suo tempo.
Nel Trattato della Pittura il Vinciano si dedica allo studio delle varie tipologie di luci e ombre; nei codici dell’Istituto di Francia riporta un incredibile numero di esperienze fotometriche accompagnate da acute osservazioni sull’influsso reciproco delle ombre con i colori.
Il campo in cui l’intervento di Leonardo assume un interesse del tutto particolare è quello dello studio dei fenomeni della riflessione e della rifrazione: egli sperimenta con specchi piani e convessi, progetta ingegnosi strumenti con i quali risolve problemi di ottica geometrica e ricava modelli che spiegano determinati comportamenti della luce. Compie interessanti esperimenti anche con le lenti ed è uno dei primi ad utilizzare le “lenticchie” di vetro per migliorare la visione.

I solidi geometrici

Castello dei Conti Guidi, sezione I solidi geometrici

Nonostante la mancanza di una solida formazione sui principi della matematica e della geometria, in Leonardo fu presto chiaro che ogni regola che possiamo intuire dall’osservazione sperimentale ha bisogno di una sua formulazione matematica.
Lo studio della geometria era da lui considerato come il fondamento teorico della ricerca scientifica e conoscenza imprescindibile per la sua attività di pittore e di architetto.
L’arrivo a Milano nel 1496 del matematico Luca Pacioli segna un deciso punto di svolta per le conoscenze matematiche di Leonardo, che ne diventa subito allievo. Il Pacioli sta in quegli anni lavorando al libro De divina proportione che verrà pubblicato a Venezia nel 1509. Leonardo disegna per esso numerosi solidi geometrici, nella versione piena, vista in prospettiva, e in quella cosiddetta ‘bucata’, in cui sono disegnate solamente le linee strutturali: dai corpi più semplici, come la sfera, fino ai poliedri più complessi.

A questo link è possibile scaricare la Mini Guida al museo

Il museo è accessibile.

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