«Che sia l’ora, visto anche l’arrivo dei treni ad alta velocità in Calabria, di abolire le barriere architettoniche alla Stazione di Lamezia Terme Centrale?»: lo ha scritto in una civile, ma puntuale lettera un giovane studente calabrese a Jole Santelli, presidente della propria Regione, lo ha ribadito con forza la Federazione FISH Calabria, ricordando come le persone in carrozzina siano costrette con grave rischio ad attraversare i binari, senza alcuna copertura che le protegga dal maltempo. «Dove sono gli ascensori?», chiede Nunzia Coppedé, presidente della FISH Calabria
Stazione di Lamezia Terme Centrale (Catanzaro).
«Mi chiamo Lorenzo Bevacqua, ho ventidue anni e sono uno studente
universitario, nato in provincia di Catanzaro e da tre anni residente a Milano.
Le scrivo con la speranza di ottenere una risposta diretta da Lei, perché è dal
2014 che cerco di capire come muovermi o chi contattare, ma vengo puntualmente
scaricato di persona in persona. Viaggio con le Ferrovie dello Stato Italiane,
parto/arrivo dalla/alla stazione di Lamezia Terme Centrale (Catanzaro) e il
disagio è sempre lo stesso: essendoci scale per attraversare i binari e avendo
disabilità motoria, mi trovo puntualmente costretto – seguendo la procedura
ufficiosa dell’assistenza della stazione – ad attraversare i binari con la mia
carrozzina, e sperando che non piova, lungo la passerella che si trova oltre il
posto di polizia ferroviaria. Oltre all’imbarazzo che si crea puntualmente, sia
di tipo sociale che psicologico, mi chiedo se con l’arrivo dell’alta velocità
nella suddetta stazione, sia ora di far arrivare anche l’abolizione delle
barriere architettoniche. Da molto tempo la FISH Calabria (Federazione Italiana
per il Superamento dell’Handicap) lotta in prima linea per raggiungere ciò che
è un diritto di tutti, nonché sancito dall’Articolo 3 della nostra Costituzione,
ottenendo finora zero ascensori. Le chiedo pertanto un aiuto concreto, perché
la vita di un essere umano con disabilità non può essere messa in pericolo da
una società costruita da normodotati, per i normodotati».
Il mittente, come si può leggere, è il giovane Lorenzo, studente di Belle Arti
che vive a Milano, ma che rientra regolarmente nella sua residenza di
Decollatura (Catanzaro), la destinataria è Jole Santelli, presidente della
Regione Calabria. Ed è una lettera che è arrivata proprio al momento “giusto”,
se è vero che, come riferisce la testata locale «La CNews 24.it», proprio nei
giorni scorsi l’alta velocità è arrivata in Calabria, attraversando i binari
della Stazione Centrale di Lamezia Terme con il treno più lungo d’Europa.
Si tratta però di un “balzo nella modernità” che sottintende un clamoroso
paradosso, denunciato da Lorenzo e confermato da Nunzia Coppedé, presidente
della Federazione FISH Calabria. «Per poter salire a bordo di un treno quando
si è in carrozzina – sottolinea infatti quest’ultima -, una volta arrivati in
stazione e oltrepassata la biglietteria, si percorre il marciapiede del primo
binario, oltrepassando gli uffici delle Ferrovie e quelli della Polfer.
Diversi, poi, sono ancora i metri da fare, in mezzo al nulla, prima di arrivare
al punto designato per le persone con disabilità. Quindi la passerella, prima
in legno e ora in ferro, che collega i binari: ma perché per gli altri è
pericoloso attraversarli e per noi disabili no? Dove sono gli ascensori?».
«Il tutto – viene ricordato in conclusione nell’articolo di “La CNews 24.it » –
in uno degli snodi ferroviari principali dell’intera Calabria, attraversato
quotidianamente da centinaia di persone. Un vero e proprio punto di riferimento
che si affida ad una passerella in ferro per tutelare i diritti
costituzionalmente garantiti dei disabili, fallendo. Non ci sono coperture per
proteggere dal maltempo, non è ammessa in quel tratto di binari la presenza
degli assistenti a disabili. E così, persone spesso immunodepresse, attendono
sotto la pioggia e al freddo, l’arrivo di un treno. Nel 2020». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@fishcalabria.it (Maria Pia
Tucci).
Da Superando.it del 09.06.2020
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