Il timore che alla fine i più penalizzati rischiassero di essere proprio i lavoratori con disabilità era fondato, alla luce di quanto stabilito da un Messaggio prodotta la scorsa settimana dall’INPS. Fortunatamente, però, alla fine ha prevalso la ragione e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha messo la parola fine ad ogni dubbio, adottando, in àmbito di agevolazioni e permessi, l’interpretazione più favorevole agli stessi lavoratori con disabilità
Il timore che alla fine i più penalizzati rischiassero di essere proprio i lavoratori con disabilità era fondato, alla luce di quanto stabilito da un Messaggio prodotta la scorsa settimana dall’INPS. Fortunatamente, però, alla fine ha prevalso la ragione e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha messo la parola fine ad ogni dubbio, adottando l’interpretazione più favorevole.
Ci riferiamo
segnatamente alla questione da noi seguita giorno dopo giorno,
relativa alle agevolazioni lavorative previste dal Decreto Legge 18/20,
cosiddetto “Cura Italia”, dalle
quali il Messaggio n. 1281
diffuso il 20 marzo dall’INPS sembrava escludere proprio i lavoratori con
disabilità, riservando i nuovi benefici solo ai familiari di chi assiste
persone con disabilità. Ieri però, 24 marzo, il Ministero del Lavoro e delle
Politiche Sociali ha diramato l’importante Circolare 3/20, particolarmente rilevante, vista anche la
confusione prodottasi in questi giorni.
Come si legge nel sito del Servizio HandyLex.org, che dedica un’approfondita
analisi a quella Circolare, quest’ultima riguarda sia i dipendenti privati
che quelli pubblici, e affronta le questioni più rilevanti per i lavoratori con
disabilità e per quelli che assistono persone con disabilità: dall’estensione
dei permessi lavorativi derivanti dall’articolo 33 della Legge 104/92, al
congedo per i lavoratori con disabilità, trattando inoltre particolari quadri
clinici a rischio, il diritto al lavoro agile e i congedi ai genitori.
In particolare, rispetto all’ampliamento dei permessi lavorativi, «il
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – si legge in HandyLex.org – ha
messo la parola fine alla discussione, adottando un’interpretazione più
favorevole. E del resto non poteva essere altrimenti, vista la Relazione Tecnica al
Decreto Legge 18/20, depositata al Senato, che indicava chiaramente la volontà
ampia del Legislatore».
Da Superando.it 25 Marzo 2020
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