L’obiettivo è l’apertura del Tavolo di concertazione con le amministrazioni comunali, inattivo da tempo.
VICENZA. La richiesta era di avere un incontro entro il 20 dicembre, ma alla lettera formale del 26 novembre non è arrivata mai risposta, e ora le associazioni ci riprovano sperando di avere maggiore fortuna. La lettera è quella spedita al presidente della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 8 Dino Magnabosco e al vice Nicola Ferronato. Le associazioni, ben 21, sono quelle che, all’interno del perimetro territoriale dell’azienda berica, rappresentano i disabili e i loro familiari. Sigle e persone abituate da sempre a battersi con tenacia su tutti i fronti per conquistare spazi di assistenza e attenzione sociale. La richiesta, fatta pervenire a tutti i sindaci dei 59 Comuni della Conferenza, è di ricostituire il Tavolo di concertazione con le associazioni inattivo da tempo. Ed ecco il lungo elenco dei firmatari: A.Gen.Do, Aias, Aism, Anffas, Aniep, La Nostra Famiglia, Cooperativa Primavera 85, Cittadinanza e salute, H81 Insieme, Insieme per l’inclusione, Uildm, tutte di Vicenza. Inoltre: Aias Valdagno, Anffas Basso Vicentino, Angsa Veneto, Aquilone 2004 famiglie distretto est ovest, Autismotriveneto, Gruppo dell’amicizia di Arzignano, Gruppo di familiari di persone disabili in carico agli enti gestori del distretto ovest, Movimento handicap di Lonigo, Orti di Zaira di Levà, Ugualmente abili di Sandrigo. «Ci rivolgiamo a voi – è l’incipit – per richiedere che si riprenda il dialogo fra gli amministratori e le associazioni. È trascorso molto tempo da quando è stato possibile avere momenti di confronto e di condivisione di obiettivi su cui costruire i servizi per le persone con disabilità. Questo potrà avvenire solo con la ricostituzione del Tavolo di concertazione tra cittadini e amministrazioni, che è altra cosa rispetto al Tavolo tecnico aziendale, peraltro anch’esso inattivo da circa un anno e mezzo». «Ogni giorno – continua il documento – raccogliamo criticità e necessità, per cui ci è difficile ancora di più accettare il fatto di non poterci confrontare con chi è responsabile delle scelte operative». Da qui la «forte» richiesta, «resa ancora più urgente dell’imminente scadenza dei Piani di zona», di svolgere quel fattivo ruolo di interlocutore indicato dalla legge 328. «È necessario – scrivono le associazioni – un pensiero condiviso per la progettazione dei prossimi anni». Proprio per questo la sollecitazione di una linea diretta con la conferenza, e, quindi, di un vis a vis con Magnabosco, Ferronato e “almeno” i sindaci dei Comuni maggiori per pianificare la ricostituzione del Tavolo di concertazione. Come detto, le associazioni avevano fissato il 20 dicembre come soglia per ottenere questa riunione allargata, ma, senza ricevere, dopo oltre un mese, alcun riscontro. Le famiglie tornano, dunque, alla carica. Per rompere un «inspiegabile» muro di silenzio.
Da Il Giornale di Vicenza del 29.12.2019
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